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"Colori d'Autunno", quando lo sviluppo viene dal basso
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- Pubblicato Domenica, 17 Ottobre 2010 17:37
- Scritto da Redazione
Si sta verificando non solo una ricucitura sociale e interculturale, ma, fatto nuovo, il dialogo che si mette in moto travalica i confini del singolo paese; mette insieme le forze intellettuali che abitano ancora i piccoli paesi dell'entroterra appennico.
A Sant'Andrea di Conza, in un ameno luogo di confine tra i paesaggi dell'alta irpinia e della lucania, ci saranno uno o più appuntamenti mensili. Per i ragazzi universitari un motivo in più per rientrare dalla città e rianimare le piccole comunità con idee nuove. Per amministratori e abitanti un motivo per riaprire il centro storico e gli innumerevoli beni culturali e monumentali; la ex-Fornace sarà il nuovo punto di incontro delle persone che ancora credono in questo territorio. "Da fabbrica di mattoni a fabbrica di idee" a dimostrare che anche nei piccoli paesi è possibile una grande vita nella cultura e nelle relazioni.
Le manifestazioni non beneficiano di contributi economici pubblici,
si realizzano grazie alla buona volontà del gruppo di organizzatori, all'autotassazione degli amministratori comunali e al contributo di sponsor locali.
I relatori che man mano animeranno il dibattito a Sant'Andrea hanno messo a disposizione il loro tempo e le loro reti per dare una mano ai piccoli paesi. Con generosità.
Perché forse percepiscono che un'inversione di tendenza ad un'ampia problematica di crisi internazionale –non solo economica- può partire anche da un luogo piccolo e marginale.
Insomma, a Sant'Andrea si va oltre l'evento culturale finalizzato a sé stesso; organizzazione e produzione avvengono in un gruppo di partecipazione ampio; non solo artisti ma anche amministratori e produttori locali.
La speranza del gruppo di sperimentazione è che con la CULTURA, con l'ARTE, con la BELLEZZA, partendo dalla consapevolezza della STORIA e delle RISORSE locali –in primis la TERRA e il TERRITORIO- si possa iniziare ad incontrarsi e a ragionare in modo nuovo, per dare AUTOSOSTENIBILITA' a processi non solo culturali ma anche di produzione economica. Processi autoctoni capaci di creare una rete di nuove consapevolezze.
Il programma completo