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Back Sei qui: Home Territori Tutte le Notizie Miscano Cultura I CANTI TRADIZIONALI DI MONTECALVO NEI RICORDI DEGLI ANZIANI

I CANTI TRADIZIONALI DI MONTECALVO NEI RICORDI DEGLI ANZIANI

mariafioravanti
Montecalvo Irpino (AV) Nell'edizione di giovedì 2 febbraio il giornale il Mattino di Napoli, nella rubrica Costume & Società , riportava un interessante articolo dal titolo "A Montecalvo la voce perduta del Sud".
Si tratta del secondo dei cinque scritti dello scrittore Giuseppe De Nisco. Il primo era stato pubblicato sullo stesso giornale e nella stessa rubrica la settimana scorsa.
Il servizio analizza l'opera dell'etnomusicologo americano Alan Lomax, con particolare VIDEO
attenzione al lavoro prodotto sull'Irpinia. Lomax, infatti, nel 1955 registrò diversi canti nella provincia di Avellino. Furono ben quattro i paesi toccati dall'americano, e più precisamente fece tappa a Montemarano, Conza della Campania, Mercogliano e Montecalvo Irpino. Scorrendo gli articoli citati, si ha l'impressione che De Nisco voglia approfondire l'aspetto antropologico, unito a quello professionale, del personaggio. Per cui Lomax non è più solo un catalogatore di canti e suoni delle varie tradizioni locali, ma viene presentato anche come un attento osservatore del contesto in cui operava. E d'altra parte le foto ed i suoi celebri quaderni testimoniano bene questo aspetto. Di particolare importanza, a riguardo, la pubblicazione "L'anno più felice della mia vita – Un viaggio in Italia".
Appare evidente, come ben evidenzia De Nisco, un ritrovato interesse nel voler far luce su ..un tessuto culturale, e soprattutto musicale, ancora ignoto o incompreso molto spesso relegato (colpevolmente) nel dimenticatoio della sempre più frenetica e fredda società moderna. La voglia di ricordare e la Curiosità di capire chi siamo oggi alla luce di chi eravamo un tempo, ha spinto un gruppo di appassionati, e tra essi i sottoscritti, ad avvicinarsi a questo mondo in fondo lontano solo di pochi decenni.
La spinta propulsiva è derivata da una serie di discussioni lanciate sul social network Facebook e che ormai prosegue da qualche mese coinvolgendo sempre più persone.
L'intenzione, per nulla pretenziosa e assolutamente umile e modesta, è quella di approfondire quel poco ancora presente nei ricordi delle persone anziane in riferimento alla visita di A. Lomax a Montecalvo Irpino.
Per cui si è partiti dal risalire all'identità dei personaggi delle foto dell'evento in questione scattate a Montecalvo Irpino dallo studioso, fino a chiedere ai pochi anziani viventi di condividere i propri ricordi di quell'evento attraverso racconti, canti e stornelli.
A beneficio di chi ancora non ha seguito le vicende di cui stiamo parlando, di seguito un breve riepilogo.
Nel gennaio del 1955 l'etnomusicologo americano Alan Lomax, accompagnato dal suo collega italiano Diego Carpitella, venne a Montecalvo Irpino, ove si trattenne per tre o quattro giorni, per perfezionare alcuni studi sui canti tradizionali locali. Chiese il supporto di un gruppo che potesse cantare e dunque permettergli di registrare i canti. Furono coinvolte circa quaranta persone e l'evento si tenne nei locali del Municipio (pare proprio dove oggi è situato l'ufficio anagrafe). Ad organizzare il tutto fu Giovanni Cardillo, esponente di spicco dell'allora PCI, che si occupò anche dell'accoglienza della Troupe guidata da Lomax. Malgrado per molti anni Giovanni Cardillo abbia ricordato agli amici quell'evento nella speranza di farlo diventare un momento su cui poter innescare dinamiche sociali e turistiche importanti per Montecalvo, tuttavia, come riferisce oggi il giornalista Mario Aucelli, quegli inviti passarono inosservati e inascoltati, come se non interessassero a nessuno.
Un ruolo di rilievo in quell'evento lo ebbe anche l'allora sindaco Francescantonio (Ciccio) Panzone e la cantatrice Libera Gruosso, conosciuta dai montecalvesi come "Libera Murante".
Alcune prove documentali dell'evento (in particolare due canti e diversi scatti fotografici) sono conservati presso L' Accademia nazionale di Santa Cecilia in Roma.
Già a partire da quegli anni Alan Lomax e, successivamente anche i suoi eredi dopo la sua morte avvenuta nel 2002, hanno pubblicato buona parte del materiale raccolto in vinile e in compact disk. Va ricordato, inoltre, che Lomax pubblicò anche materiali video e cartacei in merito.
Infatti una buona parte delle fotografie scattate in Irpinia le troviamo nella pubblicazione "L'anno più felice della mia vita – Un viaggio in Italia".
E' interessante fermarsi ad analizzare brevemente anche l'utilizzo che Lomax fece del materiale registrato a Montecalvo, ma anche nei paesi limitrofi.
Una delle foto scattate a Montecalvo la utilizzò per la copertina dell'album "Italian Treasury: Folk Music & Song of Italy" pubblicata dall'etichetta Rounder. Il disco fu pubblicato il 15 giugno del 1999 e la foto mostra in primo piano quattro donne (tutte montecalvesi) impegnate a cantare. Nello specifico, come appurato da una serie di ricerche operate da noi in queste settimane, le quatto donne raffigurate sono la già citata Libera Gruosso, Angela Paduano, Rosa Di Maggio e Giuseppina Iannone.
Per quanto riguarda i due canti registrati da Lomax, solo uno ad oggi ci risulta essere già stato pubblicato. Si tratta di leviti leviti, bella 'nzora catalogato anche come "Serenata allo sposo". In commercio lo troviamo con il titolo Wedding Serenade. Il brano per la precisione è stato pubblicato nel 1972 nella raccolta Italian Folk Music: Naples & Campania, dall'etichetta Folkways e attualmente presente e acquistabile nel catalogo iTunes.
Per quanto riguarda l'altro brano, Serenata montecalvese (da non confondersi con la versione rifatta in tempi recenti) ci risulta ancora non essere stato pubblicato.
A tal proposito il presidente del Museo Civico Etnomusicale di Montemarano, il Sig. Luigi D'agnese ci ha confidato che era prevista la pubblicazione di un doppio cd sui canti della tradizione della Campania, che in realtà pare non vedrà la luce a causa di problemi burocratici esistenti tra Accademia e Archivio privato Lomax.
Nei filmati che seguono troverete una sintesi dei nostri incontri con i montecalvesi (non più giovani ormai) che quegli anni li hanno vissuti.
Qualche piccola curiosità. Come potrete osservare in molti dei filmati, vi è sempre il camino con il fuoco che brucia a far da cornice ai nostri incontri in questo freddo inizio del 2012. Oggi come allora gli anziani hanno bisogno di quello che un tempo era l'aggregatore del nucleo familiare, la fonte del calore (e non solo quello materiale) che si trasmetteva al resto della famiglia.
Le persone interpellate, anche laddove ricordano meglio, non nascondono una certa ritrosia nel far emergere il passato, prediligendo il canto di melodie popolari nazionali, in voga in quegli anni, piuttosto che melodie proprie della nostra terra. Questa opposizione, il più delle volte è dovuta al fatto che anticamente si usava associare canti, strofe e stornelli ad avvenimenti non sempre piacevoli e che spesso, come ben ricordava lo storico e prof. Angelo Siciliano, riassumevano in sé le violenze sociali subite dalla classe subalterna. Pertanto è comprensibile il pudore e la difficoltà che spesso mostrano gli anziani quando li incontriamo.