IL FORO DI ARIANO CHIEDE LA REVISIONE DELLE CIRCOSCRIZIONI

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ARIANO IRPINO (AV) - Non ci stanno gli avvocati del foro arianese. La ventilata soppressione o accorpamento del Tribunale ad altra sede non è giustificato, nè opportuno. Nel corso di un'assemblea il presidente dell'ordine forense, Carmine Monaco, ha spiegato le ragioni che sono alla base della protesta. Ma non si è fermato solo qui. Oltre ad evidenziare i dati positivi che fanno della struttura giudiziaria arianese una sentinella della legalità su un vasto territorio situato in un'area strategica tra la Campania e la Puglia, ha anche reso noto un progetto di revisione della circoscrizione territoriale, che

consentirebbe di assicurare una giustizia migliore sull'intera provincia. Al termine, su proposta del delegato dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura Marcello Luparella è stato votato all'unanimità un ordine del giorno.. "L'Ordine degli Avvocati- si legge nella nota finale - riunitosi in Assemblea in data 13 dicembre 2011, - ravvisata la necessità di attivarsi per evitare la soppressione del Tribunale di Ariano Irpino, che sarebbe ingiustificata per motivi di ordine storico, sociale e geografico, e danneggerebbe fortemente i diritti e gli interessi di tutti i cittadini;
- ritenuta l'opportunità di assumere iniziative forti volte a dare visibilità alle iniziative ed alle ragioni del Foro; - preoccupato per il metodo con il quale il Governo sta procedendo alle riforme in tema di giustizia, omettendo del tutto la consultazione delle rappresentanze nazionali, regionali e locali dell'Avvocatura; all'unanimità dà mandato al Presidente:
1) di sollecitare le istituzioni politiche locali ad attivarsi a tutela del Tribunale con manifestazioni pubbliche ed unitarie, e coinvolgendo i rappresentanti politici a livello sovra comunale e le comunità tutte;
2) di istituire una commissione, che coinvolga ad ampio raggio i professionisti del Foro, che assuma iniziative volte a dare visibilità alle ragioni della protesta ed alle proposte dell'Ordine degli Avvocati e delle istituzioni locali;
3) di promuovere presso l'Unione Regionale un'iniziativa unitaria volta a sottolineare lo stato di paralisi che provocherebbe una soppressione dei Tribunali minori e delle Sezioni Staccate non preceduta da una razionale ridistribuzione dei territori dei vari circondari ricadenti nel distretto;
4) di sollecitare i Fori Minori di tutta Italia ad una protesta comune contro una soppressione irrazionale ed improvvisata dei Tribunali minori". La battaglia continua.