IRISBUS. I SINDACATI LOCALI ATTACCANO I NAZIONALI. E' FRATTURA

LAVORATORI_IRISBUS_185X115
FLUMERI (AV) - I sindacati  CGIL-CISL-UIL-UGL della Irisbus Valle Ufita dopo più di cento giorni trascorsi dinanzi ai cancelli dell'impianto per protestare prima contro la cessione e adesso contro la dismissione s'impongono alcune inquietanti domande dirette alle confederazioni sindacali irpine e nazionali. Anche alla lue di ciò che in queste ore sta accadendo: lettere di prelicenziamento ai lavoratori e dichiarazione di Marchionne. Vi proponiamo il testo integrale del documento diramato dai lavoratori che cercano di scongiurare la chiusura dell'unico impianto italiano che produce autobus urbani.

"1. Perché dinanzi ai cancelli dello stabilimento non c'è mai la presenza di un sindacalista esterno? - scrivono le sigle sindacali unite -. Nonostante loro stessi hanno continuato a raccomandare pubblicamente ai lavoratori persino Domenica 23/10/2011 di continuare il presidio ai cancelli. Si risponde che l'Irpinia è attraversata da mille vertenze. Non c'è dubbio. Non ci sfiora l'idea che bisogna far mancare ad altri lavoratori la necessaria assistenza, ma è indubitabile che la vertenza Irisbus si impone per la qualità degli interlocutori e per la quantità di lavoratori coinvolti. Ed allora perché?
2. Perché la Fiat tenta di far uscire i pulmans dallo stabilimento il giorno dopo l'incontro con le OO. SS. all'Unione degli Industriali?
Un incontro avviatosi in un clima di festose relazioni e conclusosi con l'obiettivo comune di abbassare i toni. Il giorno dopo si consumava la provocazione della Fiat. Perché? C'era, forse, un tacito accordo? Uno scambio?
3. Perché, dopo 100 giorni, i segretari generali nazionali delle grandi confederazioni non si sono visti dinanzi ai cancelli dell'Irisbus?
In più di tre mesi il tempo per incontrare i lavoratori si sarebbe potuto e dovuto trovare soprattutto alla luce delle nove lettere di "prelicenziamento".
E allora perché? Considerano questa vertenza e il mezzogiorno una trincea non più difendibile?
4. Perché le OO. SS. non chiariscono una volta per tutte come, dove intendono condurre e indirizzare questa vertenza?
Non c'è stata, da parte delle OO. SS., lo straccio di una proposta, l'apertura di un tavolo in grado di incanalare il conflitto e portarlo a risultati accettabili.
Da mesi ascoltiamo e leggiamo solo dichiarazioni che scaricano il peso della vertenza sull'assenza della cosiddetta "politica".
Non c'è dubbio che i partiti, istituzioni nazionali e regionali stanno dimostrando tutta la loro pochezza, ma le OO. SS. – uniche destinatarie della rappresentanza opeaia – hanno il dovere di avanzare una proposta. Se non ora, quando?
5. Quali sono gli obiettivi che le OO. SS. intendono raggiungere?
Non sono per nulla chiari e in questa assenza di prospettiva la Fiat sta mettendo in campo tutta la propria potenza nel tentativo di fermare, dividere, smembrare la tenuta dei lavoratori.
Perché insomma e per concludere non c'è una risposta altrettanto efficace da parte delle OO. SS.