"L'abolizione delle Province – ha proseguito il presidente Cimitile – assume sempre più i connotati di una disastrosa scelta demagogica in cui la politica, qualcuno dice la casta, pensa di difendersi salvaguardando se stessa e offrendo in pasto all'opinione pubblica l'agnello sacrificale più debole, ossia le Province. Il paradosso è che questa svolta demagogica accentuerà ancora di più la percezione di una casta chiusa e lontana dagli interessi reali del Paese e si configurerà come un totale cedimento ad una devastante antipolitica. Viceversa cresce sempre più la consapevolezza del ruolo rilevante che le Province hanno anche per la competitività e la crescita del Paese in questa crisi economica devastante che ci colpisce. Tutti ormai riconoscono che conti alla mano, i costi delle Province italiane sono un'inezia rispetto a quelli della vera casta. Per questi motivi, siamo pronti ad aprire un confronto serio e responsabile a patto che non si continui a parlare di ipotesi demagogiche e strumentali. L'UPI concorda sull'esigenza di una riforma delle autonomie locali ma in un disegno moderno di riequilibrio e riorganizzazione dei poteri".
Nel corso della mattinata, il presidente Cimitile ha avuto la possibilità anche di incontrare i suoi omologhi Domenico Zinzi di Caserta, Cosimo Sibilia di Avellino e Edmondo Circelli di Salerno con i quali si è trovato d'accordo su iniziative comuni da svolgersi in Campania per tenere alta l'attenzione sulle questioni poste dall'UPI e dall'ANCI.