VERTEGLIE. TESTIMONIANZE DAL CAMPO SCOUT. PADRE OLIVIERO FERRO

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MONTELLA (AV) - "Dove vai, se il fazzolettone non ce l'hai?". Che strana domanda. Ma per i 2000 scout che sono arrivati ai Piani di Verteglia (1277 metri di altezza) nel comune di Montella (Av), tutto è molto chiaro. Dal 27 luglio al 6 agosto 2011, hanno fatto nascere una città di tende in questo splendido altipiano. 76 Reparti (ragazzi dai 12 ai 16 anni), tra cui due stranieri (Inghilterra e Galles) hanno condiviso un sogno iniziato nel 1907 dal fondatore dello scautismo, Baden Powell, in Inghilterra. In contemporanea si svolge in Svezia il Jamboree (incontro mondiale dei ragazzi e ragazze

scout della medesima età) con 38mila scout. Una organizzazione complessa (dai bagni alle docce, al cibo, alle attività varie, sia di reparto che insieme nel Villaggio delle Tecniche e con la visita ai luoghi meravigliosi della Campania). Per chi viene per la prima volta, tutto sembra facile. Ma dietro c'è un lavoro frenetico, quotidiano, un entusiasmo che cresce giorno dopo giorno. Il sonno, il riposo è poco. Ma tutto serve per rendere felici i fratelli e sorelle più giovani. Lo scout è concreto, essenziale. Mette in pratica quello che ha imparato e lo condivide con gli altri. Il 28 luglio, benedetti dall'acqua, il grande gioco "Uniti verso nuovi orizzonti" è cominciato. Abbiamo chiesto l'aiuto del Signore, creatore di questa splendida natura e abbiamo condiviso la gioia nella Festa notturna. Ogni sera: le luci, i canti dei ragazzi, il profumo del cibo cucinato hanno fatto compagnia allo splendido palcoscenico dei Piani di Verteglia. Le mucche, i cavalli e degli splendidi cani, che pascolavano placidamente, ci guardavano con i loro occhioni. Chissà cosa pensavano? Forse si chiedevano perché non erano andati al mare, al sole, a riposarsi! Questione di scelta, di stile. Noi crediamo che il Buon Dio ci ha riempito di tanti doni e noi vogliamo sfruttarli tutti. Imparare a cucinare, a fare delle costruzioni (originale una tenda sopraelevata di un gruppo di Salerno), fare la raccolta differenziata....queste ed altre buone tradizioni scout da vivere nella vita di ogni giorno. La vita del piccolo gruppo riserva tante sorprese e ognuno deve fare la sua parte. Non ci sta chi lavora e chi non fa niente. "Estote parati" (sempre pronti) è il nostro motto. Disponibili e entusiasti per imparare cose nuove. Questo lo abbiamo visto nel Villaggio delle Tecniche (conoscere la natura, il proprio corpo attraverso lo sport, fare costruzioni, serigrafia, radioamatori e internazionalità, protezione civile, foulard bianchi, che si occupano di accompagnare i malati a Lourdes, animazione e giochi, biologia marina, cucina marinaresca, speleologia, giornalismo,ecc). Ci sentiamo parte di questo mondo e vogliamo migliorarlo. Ci siamo sparsi nella nostra bella regione Campania per conoscerla meglio, in profondità. Vogliamo smetterla di lamentarci per vedere il positivo che c'è in noi e intorno a noi. Non sono mancati i momenti di riflessione e di preghiera. La catechesi era sulla bellezza, declinata in tutti i suoi aspetti (quanti ne abbiamo scoperti!). Fondamentale, preziosissimo, il servizio dei rover e delle scolte (ragazzi e ragazze dai 16 ai 21 anni) che come farfalle volavano dappertutto per portare la gioia di fare le cose bene. Per loro, le emergenze erano pane quotidiano. E l'aiuto di tanti Capi (educatori) di tutte le età (una volta scout, sempre scout) che hanno donato il tempo delle loro ferie, del riposo, della famiglia per trasmettere la loro esperienza, la loro a voglia di continuare a giocare il Grande Gioco dello Scautismo (come aveva fatto Baden Powell fino alla sua morte, a ottantaquattro anni!). "Si impara facendo". Lo abbiamo vissuto insieme, vedendo il più grande che insegna al più piccolo. "La guida e lo scout sorridono e cantano anche nelle difficoltà": è quello che dice un articolo, tra i più significativi, della Legge scout. Non ci siamo fatti impaurire dalla pioggia, dal freddo, dal sole cocente. Ma con il sorriso sulle labbra (anche se talvolta le gambe facevano fatica a seguirci), abbiamo marciato insieme. Ritornando a casa, pieni di ricordi, di fotografie, di nuove amicizie, continuiamo a credere che "facendo del nostro meglio", "lasceremo il mondo migliore di come l'abbiamo trovato". Buona strada a tutti

 Padre Oliviero Ferro
Assistente Ecclesiastico del gruppo Scout Salerno 1