Sen. De Luca: occorre introdurre i reati penali contro l'ambiente

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ROMA - "Il quadro delineato in "Ecomafie 2011" è più che preoccupante. I dati relativi agli abusi perpetrati contro l'ambiente confermano che la criminalità, più e meno organizzata, è sempre più presente nei traffici dei rifiuti, nell'abusivismo edilizio, nelle frodi agroalimentari e nei furti d'arte. L'azione repressiva delle forze dell'ordine e della magistratura, che pure svolgono un lavoro eccellente, da sola non può bastare". Così Enzo De Luca sul rapporto di Legambiente presentato a Roma, presso la sede del CNEL. 

Il senatore del Partito Democratico, vicepresidente della Commissione di inchiesta ecomafie, ha partecipato all'evento nel corso del quale sono stati consegnati i numeri della criminalità ambientale svelati dall'indagine effettuata dall'Osservatorio Ambiente e legalità dell'associazione.  "La Campania, purtroppo, si conferma in testa alla classifica dell'illegalità ambientale - spiega il sen. - ma si registra anche una forte crescita degli illeciti in Lombardia. Da Sud a Nord, dunque, l'ambiente continua a fare gola ai clan criminali, che traggono dal business dell'ecomafia proventi enormi fidando su una sostanziale impunità, dal momento che, nel nostro Paese, i reati contro l'ambiente non sono stati ancora introdotti nel codice penale. Diventa quindi fondamentale intervenire su questo fronte e, più in generale, rendere più incisiva l'azione sul piano normativo per definire un quadro certo di regole e sanzioni. A tal proposito, auspico che si acceleri il percorso per l'approvazione della del disegno di legge quadro in materia di gestione integrata dei rifiuti, incentivazione della raccolta differenziata e lotta allo smaltimento illegale, presentato su mia iniziativa il 27 luglio 2010, il cui esame in Commissione è in dirittura d'arrivo. Per fermare la criminalità ambientale - conclude De Luca - occorrono resistenze adeguate e ritengo che la definizione di norme con disposizioni ad hoc possa dare un contributo risolutivo in tale direzione".