Uno spiraglio nel caso Addai. Interviene anche padre Joseph e Amici del Camerun

pugliese_vigoroso_ayina_185x115
ROMA - L'On. Marco Pugliese ha annunciato la svolta nella vicenda dell'operaio ghanese, Addai Kwaku, ricoverato in uno stato di coma neurovegetativo presso l'Ospedale Di Guglielmo di Bisaccia (Av) da ormai tre anni. "Abbiamo avuto stamane un importante e decisivo colloquio con l'Ambasciatore italiano in Ghana che ha immediatamente convocato i familiari di Addai Kwaku negli uffici dell'Ambasciata per la concessione del visto d'ingresso in Italia. Dal 2008 la famiglia Addai non aveva notizie del proprio congiunto, non sapevano, dunque, della sue gravi condizioni di salute,

delle quali sono stati messi al corrente grazie all'impegno del giornalista irpino, Gianni Vigoroso, che si è prodigato insieme ad un gruppo di volontari, attraverso una straordinaria raccolta fondi, per sostenere tutte le spese necessarie per questa causa e per far si che i familiari di Kwaku potessero ricongiungersi a lui dopo tanto tempo e prima che le sue condizioni si aggravassero ulteriormente."
L'On. Marco Pugliese insieme a Gianni Vigoroso e Ayina Joseph, rappresentante legale dell'associazione "Amici del Camerun", ha incontrato stamane un incaricato dell'Ambasciata ghanese in Italia che, stabilendo un ponte telefonico con l'Ambasciata in Africa, ad Accra, ha sbloccato il nodo burocratico di questa drammatica vicenda che già nei mesi scorsi era stata portata all'attenzione del Ministro Feruccio Fazio grazie ad un'interrogazione parlamentare presentata dallo stesso Pugliese. La notizia è stata immediatamente comunicata al fratello di Kwaku, Kwasi Addai, il quale, commosso, ha ringraziato l'On. Pugliese e Gianni Vigoroso per tutto ciò che hanno fatto, esprimendo il desiderio di incontrarli al suo arrivo in Italia per manifestare la propria gratitudine ed il proprio apprezzamento per l'impegno profuso. La famiglia Addai verrà ospitata, nel periodo di permanenza in Irpinia, presso la struttura Caritas del Sacro Cuore di Gesù a Bisaccia grazie all'interessamento della Caritas Diocesana dell'Arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi."