Ariano apre le porte ai rifugiati politici, segnale di civiltà

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ARIANO IRPINO (AV) - A fronte della deriva razzista che spira con il vento del nord, c'è un sud che dimostra di avere cuore. La migliore risposta di un'area depressa al cieco egoismo delle aree più ricche del Paese sta nel riuscire a dare solidarietà a chi ha meno di noi. L'Amministrazione comunale di Ariano si è recata a far visita ai profughi africani che soggiornano presso una struttura alberghiera del Tricolle. L'Assessore ai Servizi Sociali, Raffaele Li Pizzi, a nome del primo cittadino, Antonio Mainiero e dell'intera amministrazione, insieme a Romina Roberto

dei Servizi Sociali, ha incontrato i 21 giovani per portare la solidarietà della Città di Ariano. "Abbiamo voluto incontrarli per dare loro il nostro sostegno morale oltre che il nostro benvenuto- ha affermato l'Assessore Li Pizzi - e per constatare se avessero bisogno di qualcosa, anche se c'è da dire che la Croce Rossa e la Protezione Civile stanno operando un ottimo lavoro di assistenza e non stanno facendo mancare loro nulla a cominciare dalle cure mediche. Le condizioni fisiche dei profughi mi sono sembrate tutto sommato buone ma ho letto nei loro occhi una certa sofferenza. Sono sicuramente ragazzi che non stanno avendo vita facile, indipendentemente se siano realmente rifugiati politici o meno".

Il più giovane dei profughi è del 1992, il più grande del 1969; sei di loro provengono dal Burkina Faso, cinque dal Mali, tre dal Ghana, due dal Togo, due dalla Nigeria, uno dal Niger, uno dalla Costa D'Avorio, uno dalla più lontana Tanzania.

Riguardo la paventata ipotesi di nuovi arrivi di profughi ad Ariano, sembra che non ci siano le condizioni poiché le capacità recettive della Città sono limitate. In ogni caso l'Amministrazione auspica una condivisione con il Ministero degli Interni nel caso di decisioni in merito.