Politica

Satyr.Hirpus. Il feudo di Ara-jani tra un deretano ed una sputacchiata

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ARA-JANI - Correva l'anno dei fatti propri e nel mese degli interessi del vassallo di Cippone ad Ara-jani l'aria era tutt'altro che tranquilla. Mentre in Alta Irpinia si celebrano i fasti dell'epopea dell'Uomo del Nuzzo, nel feudo ribelle del Tricolle si accende la contesa. Alcuni notabili di corte vorrebbero che le carrozze fossero deviate sul sentiero di Vascavino, in modo da aggirare la variante e, sopratutto, aumentare il valore di alcune terre appartenenti ai principi dell'Orneta. In realtà dei massimi sistemi viari non interessa niente a nessuno, l'importante è

racimolare qualche tarì da una buona speculazione immobiliare. Su questo argomento pare sia in atto una trattativa che manterrebbe il transito dei cavalli sulla variante, in modo da far contento il notabile di Ponnola, con affari nel commercio di pelli di animali. A destare qualche preoccupazione sono solo alcuni briganti facenti capo ad un gruppo sovversivo che si ostina a voler rimanere all'opposizione. Dopo il censimento, infatti, si è quasi raggiunta la pace sociale, elargendo a tutti i valvassori un pezzettino di torta ormai inacidita. Al caporione dello Stillo hanno promesso che potrà venire a chiazza una volta al mese. Il tipo, felicissimo per l'onore elargito, ha offerto pure la moglie. Pare che si sia messo a 90 gradi ma il feudatario ne ha fatto passo. Il deretano non era di suo gradimento.
Intanto il capopolo di Cervo si è risentito.
"Ma come? non sei contento? alle ultime elezioni ti abbiamo sputacchiato sulla strada! questo è un grande onore per te!. E non dimenticare che ti abbiamo invitato pure al matrimonio. E ancora non sei contento?" gli è stato risposto quando si è recato con il suo fiammante asino alla frontiera di San Liberatore.
Intanto non sembra fermarsi la cospirazione dei doppiogiochisti di Cardito. Dopo l'abbandono della scena pubblica di Re Ranarulo, la città vive in uno stato di torpore. Il comunista di destra, vassallo di Federico, stenta a mantenere insieme i valvassori, mentre il suo predecessore è stato fatto fuori con una cospirazione di corte ed esiliato ai margini dell'impero, condannato ad annegare nell'immondizia. Grazie alla parentela con il re di Cardito, il vassalcomunista è riuscito a mantenere calme le acque facendo passare qualche favore ai nuovi cafoni arricchiti del contado che si sono stabiliti sulla piana senza fogne. Favore che, di contrappasso, alza le richieste del feudo di Maciano. Infatti, grazie alla carriera politica del suo rappresentante, il feudo ha messo le mani sui tenimenti del Principato Ulteriore ed alza la voce. E' così che è stato messo in cantiere il sentiero di Ponnola. Un capolavoro dell'ingegneria che introduce, niente popò di meno che... le passerelle in legno. Pare, però, che sia stato richiesto che i ponti procedano a zig-zag in modo da toccare le "pezze" di più gente possibile.
Sul fronte di guerra con la città dei servizi, Federico, pur cedendo terreno, incita il feudo di Ara-jani sulla possibile riscossa minacciando, nel caso in cui gli zingari accampati nella piana continuassero nel loro intento, di trasformarli in ratti grazie ad un sortilegio biogenetico.