Brescia a rischio infiltrazioni mafiose. De Luca (PD): bisogna intervenire subito

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BRESCIA - "Il rischio che la criminalità organizzata espanda il proprio raggio d'azione nel settore dei rifiuti anche al Nord è più che concreto. Dobbiamo intervenire al più presto". Così il senatore del Pd Enzo De Luca, al termine della missione della Commissione di inchiesta ecomafie a Brescia. Vicepresidente della bicamerale, De Luca ha presieduto parte dei lavori, consegnando alla stampa lo scenario delineatosi dalle audizioni effettuate. Da legislatore impegnato nella lotta alla criminalità nel settore dei rifiuti su tutto il territorio nazionale,

il senatore del Pd parla di "situazione allarmante". "Il quadro è preoccupante – spiega il senatore del Pd – ci sono tutti i presupposti per cui, se non si agisce con una programmazione adeguata a breve, medio e lungo termine anche il territorio di Brescia e di tutta la Lombardia precipiti in un'emergenza come quella che da quasi vent'anni vive la Campania. Essendo una zona ad alta concentrazione industriale c'è il problema dello smaltimento dei rifiuti speciali e tossico nocivi, che, da quanto ci è stato riferito, non viene affrontato con la dovuta attenzione. I rappresentanti delle associazioni ambientaliste ci hanno consegnato l'allarme di un ambiente fortemente compromesso, letteralmente alluvionato da sversamenti massicci e illegali dei rifiuti speciali. Non è un caso se, proprio in riferimento al deposito incontrollato di rifiuti sul territorio ma anche all'analogia su questo fronte con alcune zone della Campania, Montichiari, in provincia di Brescia, è definito "la Caserta del Nord". Vale la pena ricordare che tutto questo rappresenta un terreno appetibile per la criminalità organizzata, che, stando ai dati in possesso della Commissione, l'anno scorso ha ricavato dalle infiltrazioni nella gestione dei rifiuti e nei traffici illeciti di scorie, un quarto del suo fatturato, pari a 140 miliardi di euro. Insomma, la crisi derivante da una non corretta gestione dei rifiuti rischia di esplodere anche al Nord e le mafie potrebbero avvantaggiarsene, tanto più se si tratta di rifiuti speciali e tossico nocivi, da sempre al centro degli affari della malavita".
Di qui la necessità di un'azione legislativa complessiva, da lui richiesta già con il disegno di legge quadro per la gestione del ciclo dei rifiuti, la lotta alla criminalità organizzata e il potenziamento della raccolta differenziata, depositato il 27 luglio 2010, "che spero arrivi presto in Aula", dice il sen. E aggiunge: "Resto convinto che questo settore debba essere normato con una legge quadro, anche perché la materia in Italia ha natura concorrente fra Stato e Regioni e la circolazione dei rifiuti segue rotte frequenti da Nord a Sud e viceversa con metodi di smaltimento tutti da indagare specie quando si parla di rifiuti speciali, pericolosi o addirittura tossico-nocivi", conclude il sen., rilanciando anche la sua indicazione - recepita nella legge per risolvere la crisi dei rifiuti in Campania - di utilizzare, per lo stoccaggio di rifiuti opportunamente trattati e previe verifiche di compatibilità ambientale, le cave dismesse o abbandonate presenti sul territorio. Da tante inchieste della magistratura è emerso che anche nel bresciano e in tutta la Lombardia spesso le cave, imbottite di scorie e rifiuti tossici, sono gestite in maniera illegale. E allora l'indicazione recepita nella legge della Campania dovrebbe diventare norma in tutto il Paese. In tal modo – conclude De Luca - oltre a gestire correttamente una fase dello smaltimento dei rifiuti, si allontanerebbe la malavita dal settore gettando le basi per un piano di bonifica generale, l'altra vera emergenza connessa alla tutela dell'ambiente. Al Sud come al Nord, in Campania come in Lombardia".