Volpe(IDV): le zone interne vivono di agricoltura e sperano nel turismo. Le discariche le distruggono

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AVELLINO - Il consigliere provinciale dell'Italia dei Valori di Avellino, Antonio Volpe, in accordo col coordinamento provinciale, esprime preoccupazione e amarezza per la decisione del Consiglio Regionale Campano di cancellare il criterio della provincializzazione nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti; scelta che aprirà presumibilmente la strada a ulteriori violenze nei confronti dei nostri territori, alla costruzione di nuove discariche o all'ampliamento di quelle già esistenti. A nulla sono valse le encomiabili resistenze dei rappresentanti istituzionali irpini,

Rosetta D'Amelio, Antonia Ruggiero, Ettore Zecchino, che per tutelare il proprio territorio di appartenenza si sono espressi in maniera difforme dai rispettivi colleghi di partito. Stupore e perplessità hanno destato le posizioni degli esponenti irpini dell'UdC e di Noi Sud, che hanno votato per il superamento della provincializzazione, sulle quali le spiegazioni rese a mezzo stampa non possono essere considerate soddisfacenti.
Il voto di lunedì è stato indicativo dello stato di esasperazione dei campani, manifestato tramite i propri eletti, per una situazione insostenibile e che un governo irresponsabile ha fatto sfociare in contrapposizione; da una parte le ragioni di una popolazione, quella napoletana, in piena emergenza sanitaria, con bambini e anziani sommersi dai rifiuti e dalla diossina degli inceneritori, e dall'altra quelle di un popolo, quello delle aree interne, che vive di agricoltura e spera nel turismo e che quindi vede minacciata, senza avere alcuna responsabilità, la sua fonte di sostentamento e il proprio futuro.
Ci vuol poco a capire che è quantomeno criminale l'atteggiamento del governo di lavarsi le mani e mettere l'una contro l'altra istanze di questo tipo, che hanno entrambe pari dignità, ed equivale a risolvere il problema di una nave senza viveri lasciandola al largo in attesa che il più forte sopprima il più debole e si nutra delle sue carni.
Certamente la questione dei rifiuti campana, che rappresenta il fallimento di 17 anni di amministrazioni bipartisan, di centrodestra e centrosinistra, era e resta di difficile soluzione; ma lunedì si è evidenziata, anche agli occhi di chi non voleva vederla prima, la totale inaffidabilità dei proclami berlusconiani, che ha truffato decine di migliaia di suoi elettori irpini e mentito persino a suoi illustri rappresentanti locali, giustamente furibondi per cotanto trattamento.
Ora non resta che serrare le fila e affiancare la Provincia di Avellino in tutte le iniziative che decideremo insieme di intraprendere per la difesa della nostra terra e procedere, nello stesso tempo, sul versante del superamento delle logiche territoriali e dei provincialismi di stampo leghista. E' necessario stringersi, da entrambi i fronti, attorno alla consapevolezza che l'irpinia e le aree interne non sono sorelle sacrificabili bensì risorse da valorizzare. Bisogna ottenere dal governo impegni chiari e concreti affinché dimostri che siamo ancora un unico Stato e estenda la richiesta di solidarietà a tutte le regioni italiane, del sud, del centro e del nord, in modo che tutte si facciano carico della gestione di una quota dell'emergenza.
E' chiaro che qualsiasi misura non può che rivelarsi un ulteriore palliativo se non si procede sulla strada del ritorno all'ordinarierà, e quindi alla definizione di un piano chiaro e moderno, scandito nei tempi, per la costruzione di impianti di gestione del ciclo dei rifiuti, evitando il ricorso ai termovalorizzatori, che in tutta Europa stanno andando in disuso.
Assume particolare importanza in quest'ottica, anche per noi irpini, la prossima tornata elettorale amministrativa partenopea, nella quale, siamo certi, i napoletani sapranno voltare pagina e scegliere bene.