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ARIANO IRPINO (AV) - Sono trascorsi 150 anni da quando Vittorio Emanuele II venne proclamato Re d'Italia, una delle pagine più importanti della nostra storia e sicuramente la più rilevante novità nello scenario geo-politico dell'Europa della seconda metà dell'Ottocento. Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da un forte dualismo riguardo la celebrazione del 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia, un dualismo, per noi Giovani dell'Unione di Centro di Ariano Irpino, senza senso e privo di ogni ragione di esistere.

Il 17 Marzo deve rappresentare un motivo serio per ricordare il nostro passato, la nostra storia, le nostre radici, dando voce e sostanza a quel senso di Nazione e di patriottismo che oggi tanto scarseggia nello spirito degli italiani.

E' inaccettabile, dopo 150 anni, assistere ancora ad una forte divisione tra Nord e Sud del paese, così come è inaccettabile assistere inermi alla fuga di tanti giovani in cerca di maggiore fortuna all'estero: se i protagonisti del Risorgimento italiano fossero andati via dall'Italia e non avessero combattuto per una causa maggiore, oggi forse l'Italia rappresenterebbe l'ultima ruota del carro degli Stati europei, e non quella nazione che, nonostante tutto, è invidiata da tutto il mondo.

Oggi molti guardano all'innovazione e allo sviluppo tecnologico di tanti Stati vicini dimenticando che l'Italia è la terra che detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell'umanità. Partendo dalla Capitale e passando per Firenze, Venezia, fino ad arrivare al più piccolo comune della nostra Italia, non esiste una provincia italiana che non ospiti un gioiello del nostro passato.

Noi Giovani dell'Unione di Centro di Ariano sosteniamo con forza tale principio: partendo dall'esempio dei tanti valorosi che hanno combattuto e dato la vita per far sì che quella che era solo un'idea (l'Italia come Nazione) diventasse realtà, bisogna adoperarsi per garantire alle generazioni future un paese stabile, in cui giovani imprenditori, professionisti e ricercatori abbiamo l'opportunità di dar voce alle proprie idee, senza dover cercare all'estero opportunità concrete per il loro futuro.

L'entusiasmo, il coraggio, la partecipazione del popolo e la passione degli ideali è ciò che dobbiamo recuperare da quella stagione, in modo da rendere questo anniversario non solo memoria e rievocazione, ma punto di partenza e slancio per il futuro del nostro paese.