Dopo alcune ore lasciamo l'abitazione del Prof. Santoro ed in sua compagnia ci rechiamo in un'altra parte del paese per fare un altro salto indietro nel tempo: La festa per l'uccisione del maiale! Neanche il tempo di scendere dalla macchina e ci troviamo coinvolti in un'atmosfera di grande festa, di calorosa accoglienza e più di tutto, di antichi sapori. Minestra, salumi, formaggi tipici, frittate, prosciutti paesani, peperoni secchi; questi sono solo alcuni dei piaceri del palato caratteristici di Carife e dell'Irpinia che abbiamo avuto il piacere di provare e che hanno accompagnato le vite dei nostri antenati per secoli. Gli organizzatori del comitato "Amici r' lu callar" ci hanno ricevuto con gioia e fatto assistere alla preparazione del soffritto di maiale, descrivendo le varie fasi della preparazione. Non dimentichiamo che fino a pochi anni fa, il maiale serviva come mezzo di sostentamento per le famiglie contadine per l'intera durata dell'anno, quindi più il suino era grosso al momento dell'uccisione...maggiore era la festa! Una curiosa espressione di vanto del proprietario della bestia era: "Lu puorco quest'anno tene quatt' reta de lardo!"
A metà pomeriggio ci siamo lasciati alle spalle il paese della Baronia, coscienti di aver passato alcune ore in compagnia di persone splendide ed all'insegna di tradizioni che non vanno assolutamente dimenticate in quanto rappresentano le radici di tutti noi. Speriamo un domani di avere i nostri amici di Carife come ospiti a Montecalvo, in una nostra versione della festa del maiale, semmai accompagnata dal suono della zampogna del Prof. Santoro e da un itinerario culturale che faccia scoprire ai visitatori le bellezze e la cultura del nostro paese.
Concludo, dedicando agli "Amici r' lu callar" una poesia dedicata al maiale, scritta da uno studioso conterraneo (Dott. Antonio Stiscia).
IL PORCO
Che strano destino, ha, quest'animale,
Cresciuto con amore e solo da ammazzare
Tenuto da conto come un reale
Per farlo a pezzi e poi sotto sale
Nessuno lo rimpiange e nessuno ha un ricordo
Non lascia emozioni, solo carne e lardo
Eppure è l'animale più a noi familiare
Gli vogliamo cosi bene da farcelo mangiare!