Trasporti. AMU. Nel bilancio niente liquidazione, si punta alla società consortile

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Ariano Irpino (AV) – Apprato il bilancio preventivo dell'AMU. Contrariamente a quanto molti aspettavano il CDA dell'ente di Mobilità Ufitana non ci sta ad essere il liquidatore dell'azienda. Secondo il DL 78/2010 convertito in legge n.122/2010, possono avere una società solo gli En che hanno una popolazione superiore a 30.000 mila abitanti. Una condizione che, apparentemente pone fine alla società di Ariano. In realtà il CDA interpreta la legge come un invito ad andare

oltre i servizi squisitamente comunali e rilancia. Rilancia approvando un bilancio preventivo che, invece di andare verso la liquidazione, lascia aperte le porte all'allargamento della compagine societaria ad altri comuni del circondario. In sostanza, se la legge vuole almeno trentamila abitanti, occorre allargare e non andare verso la liquidazione. É questo il messaggio che viene fuori dalla lettura della relazione allegata al bilanco di previsione. "Esistono forti razioni per riaffermare l'indispensabilità della società di trasporto pubblico locale – scrive il CDA -. E' certo, e innegabile, poiché di tutta evidenza, che con la soppressione della società locale si andrebbe alla sicura soppressione del servizio di trasporto in tutte le zone rurali di Ariano. In, esse, infatti, la natura e la consistenza delle strade da percorrere, il loro stato di manutenzione, le caratteriche costruttive, i collaudi spesso mancanti, si porrebbero come fattori negativi alla assunzione e gestione del servizio da parte della ditta aggiudicataria della gara, qualora le relative linee venissero messe in gara". Insomma si tratta di capire se la collettività locale è in grado di mettersi in gioco e fare da se per costruire servizi efficiente, oppure vuole seguire la deriva che porta dritto verso l'eliminazione dei serivizi essenziali.
Il CDA fa notare che nell'ordinamento italiano il servizio di trasporto pubblico rientra le funzioni fondamentali dei Comuni a cui sono assegnate proprio le funzioni in tale materia, in coordinamento con gli enti provinciali. La legge regionale in materia di trasporto stabilisce che "le Comunità Montane possono unirsi tra loro e con i comuni montani in Consorzi per l'esercizio associato di funzioni comunali, nonché nella gestione associata di servizi pubblici spettanti ai Comuni". Nella stessa legge si fa riferimento specificamente al trasporto locale e scolastico. Nasce così, secondo il CDA nel bilancio di previsione, la necessità di adeguare l'AMU alle leggi vigenti ed a quelle in itinere. "L'esistenza dell'AMU non è affatto contrastata, ne impedita o limitata dalla legislazione vigente". Una bella gatta da pelare, visto che sembra esserci nelle classi dirigenti locali un disfattivismo che porta ad interpretare tutto come la fine di ogni cosa. La politica sembra stentare ad adeguarsi alle novità normative e tende ad affrontarle in modo passivo. Una situazione pericolosa. "La strada è quella della valorizzazione del servizio svolto in zona montana disagiata – continua il CDA dell'AMU – e del suo riconoscimento ad ogni effetto. Inclusione nel piano provinciale dei Trasporti di tutti i servizi gestiti quali servizi minimi essenziali. L'AMU potrà essere aperta (anche con l'offerta di sottoscrizione di azioni del poprio capitale sociale da parte di altri enti) e emssa a disposizione di una costituenda associazione di Comuni".

Riproponiamo l'intervista al presidente dell'AMU Pasquale Giovannelli - VIDEO