Avellino. Offensiva della Guardia di Finanza contro il lavoro nero e sommerso

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AVELLINO - Lo scorso 20 gennaio, con un intervento congiunto presso un supermercato di Mugnano del Cardinale è partita l'operazione che, per i primi tre mesi del 2011, vedrà impegnati in pattuglie congiunte militari delle Fiamme Gialle e funzionari della Direzione Provinciale del Lavoro di Avellino. La particolare intensificazione dell'attività è finalizzata a contrastare il fenomeno del lavoro nero

e del lavoro sommerso, con verifica delle posizioni di lavoratori e di dipendenti sia per quanto attiene regolarità d'inquadramento che avendo riguardo alla corrispondenza tra figura contrattuale e mansioni effettivamente svolte. Particolare attenzione viene inoltre dedicata alla ricerca d'illeciti in caso di attività di lavoro autonomo sconosciute al fisco, eventuali episodi di "caporalato" o di intermediazione illecita nella ricerca di manodopera, fenomeni di sfruttamento dell'immigrazione clandestina da parte della criminalità, possibili connessioni con reinvestimenti di proventi illeciti.
La premessa giuridica di tale particolare fase d'attività congiunta è fornita dalla legge 4 novembre 2010 nr. 183 ("Nuove disposizioni a contrasto del lavoro sommerso") che, nel razionalizzare il quadro normativo attinente il mondo del lavoro, ha nel concreto attribuito nuove e più penetranti potestà, tra gli altri, alla Guardia di Finanza in maniera tale da cucire indosso al militare del Corpo l'abito di un vero e proprio ispettore del lavoro.

Prima del 24 novembre 2010, data d'entrata in vigore della nuova disposizione normativa, in caso di controllo in tema di lavoro e legislazione sociale (ma anche per irregolarità di tale tipo scaturite a seguito di un servizio a carattere tributario) il militare del Corpo non poteva far altro che "fotografare" la situazione e attivare la Direzione Provinciale del Lavoro per l'accertamento nel concreto della violazione e/o l'eventuale diffida: il nuovo testo di legge consente invece l'accertamento in via diretta anche da parte delle Fiamme Gialle nel corso dell'attività istituzionalmente svolta, con un ampliamento del numero di soggetti deputati agli accertamenti.

 

Alla legge è subito seguita una convenzione attuativa tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale e il Comando Generale della Guardia di Finanza che ha stabilito l'avvio di una incrementata cooperazione fra le Direzioni Provinciali del Lavoro ed i Comandi Provinciali del Corpo. Dopo diverse riunioni operative tra il colonnello Mario Imparato ed il dr. Gianpaolo Paoletti, Direttore Provinciale del Lavoro di Avellino, è stato stilato un programma d'interventi congiunti che, per il primo trimestre 2011, vedrà lavorar fianco a fianco militari della Guardia di finanza (saranno impegnati tutti i reparti del Corpo della provincia di Avellino) e funzionari della D.P.L. in modo da avviare quella che in seguito potrà essere l'autonoma potestà d'accertamento delle Fiamme Gialle.
In tale contesto il primo degli interventi è stato condotto nella giornata dello scorso 20 gennaio 2011 ed ha visto impegnati militari della Tenenza di Baiano e due funzionari della D.P.L. di Avellino: un accesso presso un grande supermercato di Mugnano del Cardinale è stato il primo passo di un articolato percorso di controlli che saranno indirizzati nei confronti dei più disparati settori commerciali e d'attività imprenditoriale.
I risultati finali di quella che è stata definita operazione LAVORNERO saranno illustrati al termine del primo trimestre di collaborazione, nell'ambito di apposita conferenza stampa che, seduti allo stesso tavolo, vedrà Fiamme Gialle e funzionari della Direzione Provinciale del Lavoro partecipare agli organi d'informazione i risultati conseguiti e le esperienze maturate sul campo in modo da fare il punto della situazione nel comparto lavoro in Irpinia.
Appare opportuno far presente che il tenere al giorno d'oggi dei lavoratori in nero presso la propria attività comporta sanzioni pecuniarie non indifferenti, che vanno da 1.500 a 12.000 euro per ciascun lavoratore irregolare, con la maggiorazione di 150 euro per ogni singola giornata lavorativa rilavata.