Sicurezza sul lavoro. De Luca (PD): bisogna emanare i decreti attuativi

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ROMA - "Quanto il fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle morti bianche sia allarmante lo dice il bilancio del 2009, che registra 790.000 incidenti e 1.050 decessi. Per invertire il trend è necessario provvedere a sanare le tante criticità che ancora resistono, e che la nostra Commissione ha rilevato, nel sistema della prevenzione e della repressione di infortuni e malattie professionali". E' partito da qui il senatore Enzo De Luca nel consegnare, 

in Aula, la dichiarazione di voto per il Partito Democratico sulla seconda relazione di attività della Commissione di inchiesta su infortuni e morti bianche.
Capogruppo del Pd in Commissione, De Luca, annunciando il voto favorevole del partito, ha sottolineato la necessità che il Governo emani i tanti decreti attuativi senza i quali il Testo unico sulla sicurezza - decreto legislativo n. 81 del 2008 - rischia di restare sulla carta.
"Su questioni fondamentali i provvedimenti normativi non sono stati ancora definiti - ha precisato - Il Governo deve impegnarsi anche potenziare e promuovere la diffusione della cultura della sicurezza attraverso campagne di informazione ma soprattutto attraverso una adeguata formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro. Inoltre, trattandosi di una normativa concorrente tra Stato e Regioni, per una definizione esaustiva della legge e dell'azione da portare avanti riteniamo fondamentale la collaborazione tra Governo centrale e Governi regionali, anche attraverso la Conferenza Stato - Regioni".
Poi ha aggiunto: "Il Ministro dell'Istruzione e quello del Lavoro, accogliendo una proposta avanzata dal Pd, ma condivisa anche da altre forze politiche, si sono detti favorevoli ad inserire l'insegnamento sulla tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro nei programmi della scuola dell'obbligo e dell'università. Si deve tener fede a questo impegno, garantendo risorse adeguate, indirizzi omogenei e insegnanti qualificati. Così come è opportuno introdurre forme di incentivazione per premiare le imprese "virtuose" che investono sulla sicurezza dei propri dipendenti, attraverso sgravi ed agevolazioni fiscali e contributive".
Quindi il fronte degli appalti. "Bisogna porre limiti precisi: il ricorso al massimo ribasso d'asta, come da noi segnalato anche in un apposito ordine del giorno approvato all'unanimità al Senato - ha sottolineato il sen. - non può continuare a costituire uno dei principali criteri di valutazione delle offerte, dal momento che esso rappresenta un canale privilegiato di infiltrazione della criminalità organizzata nell'economia del Paese. Si può cominciare a porre argine al dilagare di quella che appare come un vero e proprio cancro da estirpare, soprattutto in alcune zone del Paese come il Mezzogiorno, accrescendo la qualificazione delle imprese e contenendo la pratica dei subappalti".
Istanze, queste, alla base del disegno di legge che De Luca ha annunciato di voler presentare, finalizzato al potenziamento della sicurezza sui luoghi di lavoro, anche mediante la definizione di limiti ai ribassi d'asta, specie nelle zone in cui si registrano alti tassi di criminalità.
"Le nostre proposte sono animate anche dal principio ispiratore di una maggiore assunzione di responsabilità da parte delle imprese rispetto alla necessità di procedere con atti concreti al rafforzamento della sicurezza sui luoghi di lavoro - ha concluso De Luca - In tal modo, in un'ottica di sempre più stretta collaborazione tra istituzioni ed imprese, si riuscirà a sbarrare il passo alle mafie - purtroppo molto presenti, attraverso ditte collegate o espressione diretta dei clan - che vincono presentando offerte solo apparentemente vantaggiose, per poi lucrare sulla pelle dei lavoratori. Pratiche inaccettabili in un Paese civile, che non può tollerare oltre le continue morti sui cantieri e sui luoghi di lavoro".