Rifiuti. Dal primo gennaio vietate le inquinanti buste di plastica

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ARIANO IRPINO (AV) - Dal primo gennaio 2011 sono state abolite le vecchie buste di plastica. Nei negozi di tutti i tipi le inquinanti buste di plastica devono essere sostituite con prodotti equivalenti ma biodegradabili o prodotti alternativi. A dieci giorni dall'entrata in vigore della legge com'è la situazione?. Chi si è adeguato? Bene le grandi catene di distribuzione che

hanno introdotto i sacchetti biodegradabili, meno i piccoli esercenti dove si registrano ancora buste di plastica. eppure di sacchetti "alternativi" ce ne sono di molti tipi. Oltre alle buste biodegradabili si possono utilizzare shopper in cellulosa (Mater-bi), di carta, di iuta, di tela o bioplastica che dovranno essere fornite dal negoziante o che il consumatore potrà portarsi da casa. Ben vengano le borse della spesa riutilizzabili che si utilizzavano un tempo, di sicuro la scelta più virtuosa. In tal senso molte catene di distribuzione propongono degli ampi e comodi sacchetti duraturi riutilizzabili, anche dalla grafica simpatica. 
E' importante adeguarsi subito alla legge che recepisce disposizioni comunitarie - in particolare la direttiva 94/62/ce sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggi, già indicata nel 2007 ma per anni prorogata - non solo per evitare sanzioni ma soprattutto per contribuire a ridurre il livello di inquinamento. Una grossa percentuale dei sacchetti, infatti, diventa rifiuto insieme agli spesso inutili imballaggi di tanti articoli che troviamo negli scaffali del supermarket. Per decomporre ciascuna busta, infatti, occorrono almeno 200 anni. Vale la pena munirsi di un sacchetto riutilizzabile che, oltre tutto, porta anche un certo risparmio, visto che le vecchie buste di plastica avevano il loro costo. Al supermercato, come al negozio sotto casa, pretendete il sacchetto riciclabile, altrimenti si potrebbe incorrere nelle sanzioni.