Gastronomia. La disfida del soffritto targata Slow Food Puglia e Campania

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UFITA (AV) - Sarà un evento di respiro interprovinciale con il coinvolgimento di 14 comuni, 7 irpini e 7 dei Monti Dauni. "La disfida del soffritto di maiale" che quest'anno giunge alla quarta edizione, sarà ospitata dalla Città di Ariano Irpino- il 5 e il 6 marzo- in qualità di comune vincitore dell'ultima edizione che si è tenuta a Flumeri. L'evento organizzato dal Slow

Food Irpinia Colline dell'Ufita - Taurasi e Slow Food Foggia - Monti Dauni, quest'anno, dunque, vedrà il patrocinio e il supporto del Comune di Ariano Irpino ed è già partita la macchina organizzativa, coadiuvata dall'Assessore all'Agricoltura Nicola Castagnozzi.

Giovedì 23 dicembre alle ore 11,00 nella Sala Giunta di Palazzo di Città si terrà una Conferenza Stampa di presentazione.

"La disfida del soffritto" non vuole essere solo e semplicemente un momento di aggregazione sociale o di festa paesana, ma vuole essere soprattutto un evento culturale, turistico, gastronomico di ampio respiro con la possibilità di gustare sul luogo varie specialità che originano dal maiale, come prosciutti, salami, coppa, capicolli, salsicce, strutto, sanguinaccio ma soprattutto il soffritto.

Un appuntamento che vuole diventare annuale e costante nel tempo, dove ci si possa incontrare e parlare del maiale anche sotto l'aspetto culturale, agroalimentare, zootecnico e far rivivere, così, gli antichi riti della civiltà contadina, le suggestioni del vivere quotidiano in un ambiente rurale.

Il maiale, l'animale che per anni ha costituito il principale sostentamento alimentare familiare delle comunità contadine locali, sarà rivissuto nell'antica e coinvolgente atmosfera delle tradizioni culturali della Valle dell'Ufita tra suoni e colori del folklore ed i sapori e profumi dei prodotti tipici enogastronomici che verranno degustati.

Alla manifestazione è legata la possibilità di poter conoscere il territorio della Valle dell'Ufita e dei Monti Dauni attraverso escursioni guidate in aziende di allevamento di suini locali e macellerie convenzionate per conoscere la lavorazione delle carni.

Quasi tutte le famiglie delle valli irpine e daune "crescevano il maiale", sia i contadini, sia quelli che abitavano in paese, i quali, spesso, avevano un riparo per i maiali davanti alle proprie case. Chi poteva cercava di allevarne almeno due: uno per uso personale e uno per venderlo, così si ammortizzava la spesa.

Ricollegandosi quindi, a questa consolidata tradizione locale, si è sentita l'esigenza di dare più ampio respiro a questa esperienza. E' nata così l'idea di programmare l'evento che si propone come un percorso suggestivo che rievochi e valorizzi i riti e le pratiche della vita contadina di un tempo nel suo svolgersi quotidiano. In particolare l'uccisione e la successiva lavorazione della carne di maiale e tutto ciò che ne concerne, la produzione e l'elaborazione di cibi tradizionali (i vari lavorati della carne di maiale) e la produzione di tutti quegli utensili ed oggetti legati alle esigenze quotidiane della vita nei campi e nel focolare domestico.

Una manifestazione che nasce dall'esigenza di sostenere questi riti tradizionali che sono il fondamento di un prezioso patrimonio culturale da conservare, valorizzare e trasmettere alle generazioni future, le quali stanno assistendo, negli ultimi decenni, ad un inesorabile allontanamento dalle campagne e da tutto ciò che garantiva un'azione di presidio di tale civiltà.

Inoltre "La disfida del soffritto" vuole essere un modello esportabile di manifestazione culturale a ridotto impatto ambientale. Coniugando etica e conoscenza in modo creativo, la manifestazione adotterà strategie che includano la scelta di materiali ecocompatibile e biodegradabili.

Un ruolo determinate lo giocheranno i materiali scelti per la fruizione del cibo nelle degustazioni, nello specifico 14 soffritti di maiale e le altrettante colazioni contadine, che saranno servite e presentate dalle 14 comunità del cibo e di territorio presenti alla Disfida. Partner dell'evento, infatti, sarà la Novamont, azienda leader in Italia per la produzione di materia prima biodegradabile. Dunque si adotteranno esclusivamente stoviglie completamente biodegradabili e compostabili naturalmente.