Montecalvo. Stupore per i tre arresti eseguiti dalla Forestale

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MONTECALVO IRPINO (AV) - E' stata un'Immacolata movimentata quella che è appena trascorsa. Le tre ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari hanno fatto, e fanno ancora, discutere l'opinione pubblica. I tre arrestati sono molto conosciuti nel piccolo centro dell'Irpinia. Sul "Il Mattino" di Napoli è intervenuto l'avvocato Alessio Lazazzera. 

 "Non si riesce a comprendere - spiega Lazzazera al giornalista Vincenzo Grasso - il perché di questa misura cautelare così grave. Non ci troviamo di fronte a dei malfattori, ma a degli imprenditori che da anni operano nel settore dell'estrazione fluviale. Non si capisce neanche se sono stati uniti tutti i procedimenti in corso per Palladino e Mastantuono. Proverò nelle prossime ore a sentire il Gip e a richiedere l'alleggerimento del provvedimento adottato. In caso contrario non mi resta che ricorrere al Tribunale della Libertà. Tra l'altro si corre il rischio di non poter gestire un'azienda che ha diverse decine di dipendenti, che potrebbero da un momento all'altro restare in mezzo alla strada". Infatti Carlo Palladino e Carlo Mastantuono sono gli amministratori della MCM, una nota azienda che opera nel settore della frantumazione degli inerti e del calcestruzzo. I due, insieme all'imprenditore Gaetano Parzanese, sono accusati di aver sottratto illegalmente, in modo continuato, materiale inerte dal fiume Miscano. La MCM opera da molti anni in questo settore ed occupa circa 30 dipendenti. Intanto si apprende che la Procura della Repubblica da anni sta indagando su ripetute segnalazioni di abusi nell'astrazione degli inerti dal fiume Miscano, fino all'altro giorno quando il PM ha chiesto al Gip del Tribunale di Ariano Irpino Pellegrina Palmieri l'autorizzazione all'arresto. Gli episodi contestati vanno dall'aprile del 2009 al mese di agosto del 2010, e sono stati segnalati dal Nucleo Investigativo della Guardia Forestale di Avellino. Sembra che Mastantuono e Palladino siano al centro di vicende giudiziarie anche precedenti a quelle contestate. Nel 2008, riporta Grasso sul "Il Mattino", furono sequestrati mezzi meccanici utilizzati per il movimento terra, ma in quella circostanza il Tribunale del Riesame annullò il provvedimento, riconoscendo ai due la legittimità dei lavori eseguiti sull'alveo del fiume Miscano. Una questione articolata quella dell'estrazione dai corsi fluviali che ha visto una forte restrizione negli ultimi anni. Sembra infatti che la sottrazione del materiale ghiaioso dai corsi dei fiumi sia responsabile dell'arretramento delle spiagge sul mare, per questo sono stati emessi dei provvedimenti che impediscono questa pratica, soprattutto in Regione Campania dove le autorizzazioni in tal senso sono rarissime e disciplinate rigorosamente, al punto che nei tratti di fiume in cui si rendono necessari interventi, per via dell'accumulo eccessivo della ghiaia, si impone che questa debba essere rimessa in altre parti del fiume stesso. Intanto l'opinione pubblica di Montecalvo è divisa. Alcuni ritengono il provvedimento eccessivo e preoccupante, altri plaudono all'attività delle forze dell'ordine, della Procura e del Gip che hanno messo fine ad una pratica scorretta e sostengono che le leggi vanno rispettate. Si tratta di un argomento spinoso che farà discutere a lungo.