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Politica

Il ritardo culturale frena lo sviluppo di internet

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ROMA - "Internet riguarda tutti: fai sentire la tua voce!". Questo lo slogan dell'Internet Governance Forum (Igf) Italia 2010, annuale appuntamento dedicato ai temi della gestione della Rete, che si è svolto a Roma il 29 e 30 novembre. "Il futuro della Rete coincide in misura crescente con il futuro delle nostre società", spiega Domenico Laforenza, direttore dell'Istituto di informatica

e telematica (Iit) del Cnr di Pisa: "Gli scambi economici, le interazioni sociali e, soprattutto, la qualità della democrazia e i diritti della cittadinanza di domani si svolgono infatti sempre più anche attraverso Internet. Occuparsene è quindi una necessità che riguarda tutti noi, innanzitutto come cittadini, e tutti dobbiamo avere l'opportunità di esprimere le nostre opinioni in merito".

L'obiettivo dell'Igf Italia, al pari degli omologhi appuntamenti globali delle Nazioni Unite, è proprio riunire e mettere a confronto tutti gli attori nazionali interessati (governi, aziende, ricerca e comunità tecniche, società civile) per favorire il dialogo e, laddove possibile, condividere posizioni comuni in merito allo sviluppo di Internet.

Le due giornate romane, che sono organizzate dall'Iit-Cnr insieme alla Provincia di Roma, il centro Nexa del Politecnico di Torino e la Internet Society Italia, si apriranno con alcuni interventi di rilievo, tra i quali quelli del presidente del Cnr, Luciano Maiani, del ministro per la Pubblica amministrazione e l'innovazione, Renato Brunetta, e del presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. La sessione del 29 novembre ha, con relatori quali Stefano Rodotà e Tullio de Mauro, di tracciare una mappa dell'Internet italiano dal punto di vista giuridico, economico, culturale e tecnologico. A seguire c'è stato un dibattito sulle proposte di legge che riguardano la Rete, illustrate dai parlamentari di maggioranza e opposizione che le hanno formulate.

Il divario culturale è stato al centro dell'ultimo dibattito della prima giornata: "Lo sviluppo di Internet, oltre che dalle infrastrutture per la connettività, è determinato dalle competenze e dalla cultura degli utenti della Rete", prosegue Laforenza. "Nel nostro Paese, accanto al divario digitale – i circa 11 milioni di utenti connessi in banda larga posizionano il nostro Paese solo al tredicesimo posto in Europa – ne esiste anche uno culturale, altrettanto penalizzante".

La giornata del 30 novembre è stata dedicata agli incontri su temi come la libertà di espressione, l'accesso, il digital divide, la gestione tecnica, le comunità on line, che verranno realizzati, in concomitanza con i lavori nella sede del Cnr, in ventuno sedi su tutto il territorio nazionale.