Politica

Unisannio. Gli studenti d'ingegneria chiedono aiuto

studenti_universit_in_aula_185x115
BENEVENTO - Gli studenti beneventani e irpini di ingegneria informatica dell'università degli Studi del Sannio, si sentono umiliati e chiedono aiuto. Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta degli studenti. "Cari lettori, abbiamo deciso di inviare questa lettera pubblica perché stanchi della situazione che viviamo da due anni all'interno del Corso di Laurea di Ingegneria Informatica - scrivono gli studenti -, 

e chiediamo pubblicamente aiuto. Gli studenti di ingegneria informatica da due anni vivono una situazione di imbarazzante ed umiliante blocco della propria carriera universitaria.
Ci sono due insegnamenti che negli ultimi due anni hanno registrato i seguenti risultati (da tener presente che ogni anno, partendo da gennaio, vengono effettuati sei appelli):
10 promossi su 11 appelli (con una presenza di circa 60 persone ad appello) per un esame e 7 promossi su 8 appelli per il secondo esame.
Essendo in una facoltà di ingegneria i numeri parlano chiaro: non riesce a superare l'esame NEMMENO UNA PERSONA ad appello!!!
Ciò che ci domandiamo tutti è che cosa stia succedendo. La verità è che vorremmo saperlo anche noi studenti che non abbiamo più nessun dialogo con il professore dei relativi esami.
Ciò che è stata messa sempre in discussione è la modalità d'esame, che consiste in una simulazione logica e in un quiz, entrambe da risolvere con il supporto di un calcolatore. Lo svolgimento dell'esame anche se al computer, richiede certamente un supporto scritto per giungere ad un risultato e quindi un ragionamento logico,(che non viene assolutamente considerato dal professore, che si basa esclusivamente sul risultato che gli indica il calcolatore)senza assolutamente considerare e valutare il tipo di ragionamento effettuato dallo studente. Questo tipo di approccio è lontano da qualsiasi logica ingegneristica!!! Una valutazione del genere è più vicina ad una ricerca maniacale della perfezione, dove lo studente è visto al pari di un automa ed i risultati ai quali giunge devono essere più che perfetti.
Purtroppo, vorremmo ricordare al professore che ha a che fare con degli umani e non con degli automi.
Siccome il professore non si è posto assolutamente il problema di questa cosa, abbiamo chiesto aiuto alle alte cariche di Ateneo: prima dal Preside e poi dal Rettore, per poi concludere con una riunione, in cui furono consegnati i nostri libretti universitari.
Ci hanno detto con fermezza che avrebbero risolto ilproblema, che era una situazione imbarazzante anche per loro, ed anche loro hanno sempre criticato l'operato del Professore in questione.
Tutto questo davanti a noi, perché poi non c'è mai stata una reale risoluzione e siamo sempre stati trattati da dementi, e continuamente umiliati, prima con un corso integrativo (ribattezzato da noi, corso di recupero), che ha portato ad un dispendio di soldi pubblici, con un risultato di zero promossi all'appello successivo, e poi con i soliti contentini di abbassamento di soglia: un comportamento che può essere definito logico per chi ha difficoltà cerebrali, e secondo loro questi siamo noi. Un'umiliazione continua ed un futuro lavorativo che vediamo sempre più incerto.
Siamo saturi, sconfitti ed afflitti, anche da parte delle cariche di ateneo che dovrebbero tutelarci e garantire i nostri diritti. Siamo costretti a chiedere alla altre università se è possibile un trasferimento: roba da rifugiati politici.
Ci avete umiliato! La verità è che alle alte cariche accademiche, del futuro di questi quattro scansa fatiche, non gli importa assolutamente nulla.
Il gruppo studentesco è visto come nel medioevo erano visti i servi della gleba: utili per i lavori duri,senza futuro.
Ci avete distrutto, ed è per questo che con questa lettera chiediamo pubblicamente aiuto agli avvocati che ci vogliano assistere alla ricerca di un diritto che non vediamo più, chiediamo aiuto alla città, chiediamo aiuto alle cariche comunali, chiediamo aiuto a tutti coloro che ci possano aiutare a sconfiggere questo cancro che sta distruggendo la nostra vita.
Per un aiuto concreto, contattateci all'indirizzo mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Studenti di Ingegneria Informatica dell'Università del Sannio