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Sanità. L'Irpinia a palazzo Santa Lucia c'è, Caldoro no

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Napoli - Circa 2000 persone hanno dato vita questa mattina ad una manifestazione davanti a Palazzo Santa Lucia. Chiedevano un incontro con il Governatore della Campania per avere chiarimenti sul piano di riassetto della sanità in Regione che prevede una rimodulazione dei plessi ospedalieri che interessa gli ospedali di Bisaccia e Sant'Angelo dei Lombardi

La richiesta delle comunità irpine è quella di una deroga al piano attuativo regionale per le aree montuose. Venti pullman sono arrivati questa mattina nel capoluogo di regione, seguiti da numerose auto private. Sono presenti rappresentanze istituzionali dei comuni di Guardia dei Lombardi, S. Andrea di Conza, San Nicola Baronia, Castel Baronia, Lioni, Cairano, Conza della Campania, Avella, Aquilonia, Mercogliano, Sperone, Sirignano, Montella, Bagnoli, Roccabascerana, Pietrastornina, Castelfranci, Bisaccia, Sant'Angelo dei Lombardi, Scampitella e Nusco. Qualche momento di tensione si è registrato quando il sindaco di Sperone ha cercato di sfondare il servizio d'ordine. Al termine di una lunga mattinata i delegati dei manifestanti sono stati ricevuti dal vicepresidente della Regione Giuseppe De Mita. Il presidente Caldoro non c'era. Secondo Irpinianews.it i rappresentanti hanno ottenuto la promessa di un incontro con Caldoro per il 18 ottobre. Tra la folla anche il vescovo Alfano. "Ritorno in Irpinia con l'amarezza e l'umiliazione di aver trovato la porta chiusa, che rappresenta un segnale negativo - dichiara Mons. Alfano -. Auspico a questo punto che si possa aprire uno spiraglio, che ci sia la volontà reale di ascoltare per trovare la giusta sintesi per il bene comune". Sempre secondo il  portale informatico sarebbe circolata voce che a saltare sarebbe solo l'ospedale di Bisaccia per concentrare a Sant'Angelo un punto di primo soccorso idoneo ai servizi moderni. Per la struttura di Bisaccia è prevista una ricorversione a ospedale di lunga degenza non legato alle emergenze che prevedono una serie di servizi, quali la rianimazione e la chirurgia, molto onerosi che non sono giustificati dal numero degli interventi annui. Resta il problema della gestione dei casi di emergenza che sono resi difficoltosi dall'elevata estensione del bacino di utenza e dalla impraticabilità di molte strade. Continua a farsi strada l'ipotesi che nell'area venga utilizzata un'eliambulanza per il pronto soccorso con codice rosso. In quei casi il 118 dovrebbe avere il ruolo di trasportare i pazienti fino agli eliporti che si dovrebbero creare sul territorio.