Fini: ok per federalismo, dubbi per la giustizia

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Roma - Il governo "non cadra' sul federalismo perche' alla fine aiutera' a rinforzare la coesione nazionale", ma "sulla giustizia, invece, potrebbe cadere". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, incontrando i corrispondenti in Italia di alcuni quotidiani esteri, e questi lo spagnolo "El Pais", e rilanciato da "Repubblica". Non accenna a fermarsi 

il duello a distanza tra il Presidente della Camera e quello del Consiglio. Da alcuni mesi si susseguono colpi di fioretto alternati da sciabolate. Fini promette "assoluta lealta' al governo", parla del premier come di un "avversario, non nemico" e garantisce che la lealta' di Fli al governo sara' certa a patto che "si attenga al programma, rispetti l'unita' nazionale e quella norma secondo la quale la legge e'uguale per tutti". 
Lo scontro a questo punto è sopratutto mediatico. Da un lato Berlusconi cerca di far passarela linea che Fini è un traditore, dall'altra il Presidente della Camera, assume posizioni concilianti con il Governo, ma che nascondono tante insidie parlamentari. Intanto entrambi stanno schierando le truppe. Berlusconi punta sulla scelta populista con l'annuncio di circoli aperti agli iscritti in ogni sezione elettorale. L'esatto contrario di quello che è accaduto finora nel PDL governato, a tutti i livelli, da coordinatori nominati dai vertici superi e non eletti dalla base elettorale. Intanto la Fondazione Fare Futuro, vicina a Fini, annuncia nel suo sito web che occorre mettere mano al conflitto d'interessi. Per la prima volta una voce di destra parla come di un'anomalia del fenomeno che vede presidente dei Consiglio un oligopolista dell'informazione nazionale nel paese. Berlusconi infatti, possiede tutte le emittenti televisive nazionali private ed alcuni giornali e settimanali.  
Fini ritiene che "gli italiani hanno bisogno di molte cose tranne che di elezioni anticipate", quindi assicura di non voler far cadere un governo "che abbiamo contribuito a formare ed eletto dal popolo". Ma aggiunge: "Dobbiamo essere pronti" nel caso in cui si torni alle urne. Gia' a marzo? "Francamente non lo so", risponde Fini, ricordando che in caso di crisi di governo la questione passa nelle mani del Capo dello Stato. Ma se egli "non trova una maggioranza alternativa in Parlamento ci sara' l'ennesima campagna elettorale". Su Berlusconi, Fini afferma: "Dice di voler governare fino al 2013, ma se intente farlo a base di imposizioni non ci riuscira'". Poi il presidente della Camera apre "ad approvare un legge realmente 'ad personam' che sospenda, come succede in altri paesi, i processi al premier e ad altre cariche dello Stato fino alla fine del mandato, sempre che non sia retroattiva e che non pregiudichi altri cittadini".