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Diario di viaggio. Alberona: il borgo della poesia

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Alberona (FG) - La macchia d'oro dei campi di grano si apre per farmi passare per un lungo tratto rettilineo. Davanti a me si staglia il Subappennino Dauno in pennellate di verde e di marrone. Curva dopo curva l'aria si fa più fresca e mi rigenera dalla calura della città. Finalmente il consueto cartello di benvenuto mi accoglie 
 

ad Alberona sulle pendici del Monte Stilo a circa 40 Km da Foggia, ai confini con la Campania. Il piccolo centro ha ottenuto la certificazione di qualità turistico-ambientale "Bandiera Arancione" del Turing Club Italiano e fa parte del circuito dei Borghi più Belli d'Italia. Siamo a 732 mt s.l.m. in un paesino di poco più di mille anime abbracciato da boschi di querce, pioppi, olmi e castagni. Il borgo della poesia (vanta infatti un'antica tradizione letteraria), delle sorgenti, dell'Estate ricca di eventi: sagre, manifestazioni culturali, musica e spettacoli.
Scendo dall'automobile.
Quel che subito mi colpisce sono i suoni: le campane della Chiesa Madre, il canto degli uccelli, le grida festose di bambini che giocano in strada, il vento tra le fronde e quel silenzio di sottofondo che mi fa sentire lontana anni luce dalla città e dai suoi rumori. Inconsapevole rallento il mio ritmo frenetico ed inizio a camminare tranquilla lungo un belvedere alberato che mi offre lo spettaccolo di un panorama che tocca il mare e le Isole Tremiti. Proseguo la mia placida conquista dell'antico borgo di origine medievale attraverso le sue "strasciole"(vicoli) ricche di memoria eppure ancora belle e curate come una giovane sposa. Scopro l'Antiquarium ed i suoi tesori: pezzi di storia contadina; le fontane come "I Pisciarelli"e "La "Fontana Muta", la Torre del Gran Priore. Lo sguardo è catturato poi dagli ombrelloni arancioni della piscina comunale da cui proviene della musica.
Curiosa mi avvicino ad un gruppetto di anziani seduti a chiaccherare e chiedo notizie sulla storia del paese. Mi dicono che risale a prima dell'anno 1000 quando cominciarono ad arrivare i primi esuli calabresi in cerca di un rifugio per sottrarsi alle violente incursioni dei pirati saraceni. Secondo la tradizione 7 famiglie calabresi si accamparono sotto un enorme albero (da cui l'origine del nome) e la via più antica del paese si chiama infatti"Via Calabrese".
In seguito fu terra dei Templari e nel 1312, con la soppressione dell'ordine, il feudo di Alberona fu affidato all'ordine dei Cavalieri di Malta.
E' già sera, ma prima di ripartire mi fermo a mangiare qualcosa in uno dei ristoranti in paese: il signor Giovanni mi ha consigliato di provare "a' cciopparèddhe"...ma che sarà?