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Back Sei qui: Home Multimedia Tutte le Notizie Attualità Il tratturo, volano per il rilancio dell'economia

Il tratturo, volano per il rilancio dell'economia

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SANNIO - La "strada d'erba" è stato l'oggetto di una Summer School organizzata dalla fondazione Lea Iacocca di San Marco dei Cavoti. L'obiettivo era quello di studiare i diversi fattori in grado di rilanciare l'economia territoriale legata alle strade millenarie della Transumanza, tra natura ed innovazione. VIDEO 


La Summer Accademy, dunque, torna anche in Irpinia. L'anno scorso il tema del convegno studio era stato lo sviluppo delle aree rurali, quest'anno si è parlato del Tratturo. Un gruppo di giovani studenti e professionisti ha "esplorato" il tratto campano della strada della Transumanza. Un'esplorazione alla scoperta di una continuità abitativa che affonda le radici nella notte dei tempi. Direttrici millenarie che guidano in un viaggio tra lo storico-archeologico e lo spirituale. Il gruppo ha osservato dei casi studio in diversi settori che interagiscono su un'economia "tipica". In Irpinia il Tratturo attraversa i territori di Casalbore, Montecalvo, Ariano e Zungoli, per poi instradarsi verso il tavoliere pugliese. A Casalbore sono stati trattati due casi studio, la necropoli sannita di contrada Spineta e gli scavi al tempio Italico. A Montecalvo sono stati visitati i ruderi del ponte di Santo Spirito e le bolle della Malvizza. Quest'ultimo un luogo magico e suggestivo, che conserva ancora oggi lo stesso fascino che, probabilmente, suscitava nei sanniti quando decisero di costruirvi un tempio dedicato alla dea Mefite. Il gruppo di studio è stato messo insieme dall'agronomo Danilo Marandola per la fondazione Iacocca di San Marco dei Cavoti. I partecipanti provenivano dalle quattro regioni interessate al passaggio dei Tratturi. I lavori proseguiranno nei prossimi mesi con incontri anche sugli altri territori toccati dalla Transumanza. Tra gli altri, c'era la responsabile del museo della Transumanza di Villetta Barrea. "Il trekking della transumanza spero possa rappresentare per tutti, quello che rappresenta per me: un'esperienza entusiasmante – racconta Mariapia Graziani – in cui, grazie al contributo di ciascuno, gli itinerari fisici dei tratturi si trasformano come per magia, in percorsi di incontri di conoscenza e trasmissione reciproca di valori. Mi piace ricordare la frase che il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ha voluto scrivere all'inizio del tratturo Regio Pescasseroli Candela: altri uomini hanno fatto il cammino che noi facciamo. La nostra orma si perde, ma la strada rimane".