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Unipa. Monta la protesta, corsi bloccati

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Palermo, monta la protesta nelle facoltà universitarie. Lettere ha bloccato esami e lauree,  Ingegneria ha redatto un documento firmato da un centinaio di professori in cui i professori associati e ordinari si impegnano a non prendere supplenze e limiteranno la loro attività didattica al solo carico istituzionale, alcuni ricercatori

hanno firmato la rinuncia al titolo di aggregato e al carico istituzionale.
Medicina a macchia di leopardo paventa un blocco di lauree ed esami, Scienze motorie ha preso posizione come consiglio di facoltà appoggiando la protesta ma non vi è nessuna lettera di professori e ricercatori. 
- Economia ha messo all'ordine del giorno in Consiglio per il 12 luglio la discussione sul tema. Dai colloqui di corridoio circa la metà di associati e ordinari non chiederà supplenze, 5-6 ricercatori hanno dato l'indisponibilità a carichi istituzionali. Gandolfo Dominici sta promuovendo una lettera di cui si discuterà in consiglio. "Si tratta di una proposta di "accettazione con riserva" dei carichi per gli aggregati, - dice Dominici, professore aggregato di marketing -  riserva da sciogliersi ad approvazione definitiva del decreto". 
Con buona probabilità le lauree triennali riusciranno a partire comunque, mentre le magistrali rischiano di non partire. "Basta solo la non disponibilità a supplenze mia e dei miei colleghi del secs P08- Economia e Gestione delle Imprese - continua Dominici - a fare saltare quasi 50 CFU. Solo io ho avuto quest'anno 28 CFU di docenze".
Sulle altre facoltà non si hanno informazioni precise. "Il vero motivo della protesta è la profonda delusione dei ricercatori che da anni si accollano carichi di docenza che non gli spettano a titolo gratuito - sostiene Dominici - o comunque pagati una miseria, 5 euro lordi l'ora anche per materie con più di 500 studenti, con conseguenti lauree ed esami non retribuiti in alcun modo, per poi non avere nemmeno la possibilità di fare un concorso nazionale per progredire di carriera con la messa dei ricercatori in ruolo ad esaurimento. Poi in generale la perdita di 3 anni di scatti che, per i più giovani ha pesanti ricadute economiche e pensionistiche, dopo che si era invece parlato di dare gli scatti ai meritevoli che pubblicano  (il 99% dei ricercatori giovani).