• Irpino.It
  • Home
  • Politica
  • Attualità
  • Cultura
  • Cronaca
  • Città
  • Territori
  • Sport
  • Multimedia
  • Speciali

Sab04202024

Last updateVen, 15 Gen 2016 10pm

Font Size

SCREEN

Profile

Layout

Menu Style

Cpanel

Feed

Back Sei qui: Home Attualità Tutte le Notizie Campania Trivellazioni. Il comitato Pentro attacca la commissione Regionale

Trivellazioni. Il comitato Pentro attacca la commissione Regionale

centro direzionale napoli 2

Colle Sannita (BN) - Ancora conferme dal fronte unito e compatto dei Sindaci del Fortore e dell'Alto Tammaro aderenti al Protocollo d'Intenti, che già attivamente si è rivolto al Capo dello Stato per la tutela dei propri territori. Questa volta, come preannunciato, il Protocollo d'Intenti ha deciso di rivolgersi al neo eletto Difensore Civico della Regione Campania, interessandolo della delicata questione delle indagini preliminari alle trivellazioni nei Comuni da loro rappresentati. L'atto di interpello all'istituto speciale, introdotto dalla Legge Regionale n. 23

dell'11.08.1978 ed aggiornato dalla successiva L.R. n.15 dell'8.03.1985, ha come destinatario anche il Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per l'Energia, e mira alla tutela amministrativo-gerarchica degli atti autorizzativi resi in favore della Delta Energy Ltd per il progetto "Pietra Spaccata".
I ricorrenti, ai sensi degli articoli 3 e 4 della citata normativa, hanno richiesto la nomina di un commissario ad acta affinché venga accertato il corretto svolgimento endo ed esoprocedimentale tenuto dalla commissione VIA-VIS-VI presso la Regione Campania, che, sostengono i ricorrenti, si è espressa in tempi troppo rapidi e modi troppo superficiali e lacunosi.
I sindaci, assessori, consiglieri e rappresentanti della società civile, nonchè gli uffici tecnici dei Comuni interessati dall'attività della Delta Energy, hanno rivolto istanza a ché l'adito Difensore Civico, riferisca al Presidente del Consiglio della Regione Campania e con lui all'intero Consiglio Regionale del ricorso (con la eventuale convocazione di un consiglio regionale ad hoc) e, riconosciuta l'esistenza delle evidenziate mancanze, chieda l'adozione di un provvedimento di sospensione e/o revoca in autotutela del decreto regionale impugnato.
L'istanza riporta le firme di: Antonio Verzino, Cristoforo Tatavitto, Antonio Golia, Luigi Caretti, Raffaele Caputo, Castello Valentino, Innocenzo Pugliese, Celeste Nigro, Antonio Michele, Liano Antonio Boffa, Nunziatina Palma, Domenico Costanzo, Ester D'Afflitto, Mauro De Ieso, Pasqualino Cusano, Pasquale Narciso, Domenico Canonico e Antonio Di Maria.
L'azione del protocollo di intenti, nella completezza dei suoi componenti, è stata affiancata per questa fase anche dall'intervento personale del Dott. Saverio Rossi (consigliere del Comune di San Marco dei Cavoti) e dall'Ing. Angelo Carmine Giordano (Responsabile UTC del Comune di Fragneto Monforte), i quali, facendo proprie le richieste già formulate dal protocollo d'intenti, hanno inteso promuovere separato ricorso in nome proprio.
L'iter tecnico e gli aspetti legali anche in questa occasione sono stati curati, a titolo gratuito, dallo Studio Legale Giordano da San Giorgio la Molara, che ha redatto e formato gli incartamenti e che aveva già supportato e sostenuto, sempre a titolo gratuito, il Protocollo d'intenti nella interposizione del ricorso straordinario al Capo dello Stato.
Anche questa volta, purtroppo, le popolazioni sopperiscono alle devastazioni determinate dall'inconsistenza e dalla superficialità dei politici.
La Provincia di Benevento, ormai commissariata e destinata all'ordinaria amministrazione, è riuscita nell'arduo compito di condurre un'operazione destinata alla produzione del nulla!
Magistralmente diretta in quest'opera dall'assessore delegato: non ha adottato provvedimenti tempestivi, non ha proposto osservazioni nei termini previsti, non ha fatto ricorso alla giustizia (quantunque preannunciato e nonostante l'Ente sia dotato in pianta organica di eccellenti professionalità tecnico-giuridiche), non ha supportato l'azione popolare, non ha caldeggiato le proposte dei sindaci che a gran voce chiedevano la giusta e necessaria tutela per il territorio di loro appartenenza, non ha fatto perfino l'accesso agli atti presso la Regione Campania (nonostante espressamente richiesto e regolarmente autorizzato).
Nulla di efficace ha fatto, se non attendere artatamente il commissariamento, per precostituirsi una "esimente" circa la propria autosufficienza!
Troppo è il rammarico perchè tanto si sarebbe potuto fare e non si è fatto. Resterà il ricordo dei tanti pubblici proclami dell'assessore commissariato, il quale in tempi non sospetti tuonava "ci saremo noi a tutelarvi nel momento del bisogno"...
Purtroppo (o forse, finalmente) quel momento è passato, così come per tutti è decisamente (o forse, fortunatamente) finito quel tempo.
Sorprende, d'altro canto, l'assenza o l'ambigua posizione di taluni sindaci dell'area fortorina sull'intera vicenda.
Non cede di un passo, invece, la determinazione di coloro (sindaci, assessori, consiglieri, tecnici, o semplici cittadini) che si sono fatti carico, a proprie spese, di contrastare il rischio trivellazioni percorrendo le vie amministrative.