Autobus come carri bestiame. Finalmente i cittadini chiamano la Polizia

autobus air interni

Grottaminarda (AV) - "Lascia la macchina a casa, al resto ci pensiamo noi". È questo l'accattivante motto dell'Air a cui, però, secondo i pendolari, segue spesso un servizio scadente. In passato non sono mancate polemiche sulle spese della società, sovente impegnata in campagne di sponsorizzazione di attività sportive o manifestazioni culturali a scapito, sostengono i critici, del miglioramento delle condizioni di chi viaggia. L'ultima polemica riguarda la tratta Ariano-

Avellino via autostrada. In verità, spesso gli utenti hanno segnalato disagi sull'obsolescenza dei mezzi. E' capitato, ad esempio, di assistere varie volte alla rottura di motori durante le corse e alle riparazioni di sportelli ballerini che, ormai usurati, non volevano più saperne di restare chiusi. Viaggiatori raccontano di interminabili soste nelle piazzole autostradali in attesa dell'arrivo di un altro autobus funzionante. Eppure, i dirigenti pur di non riammodernare il parco macchine preferiscono ridurre le corse. Il risultato è che l'azienda di trasporti irpini che con le sue 234 vetture dovrebbe garantire il collegamento tra i 119 comuni dell'Irpinia, non riesce più offrire un servizio soddisfacente. Ormai gli inferociti pendolari sono al limite della sopportazione anche a causa dell'atteggiamento dei dirigenti Air, insensibili alle continue segnalazioni e petizioni. Sembra quindi arrivato il momento delle proteste. L'ultima e, al momento, la più eclatante è avvenuta ieri, sulla tratta Avellino- Ariano via autostrada delle 14.15. All'uscita del casello autostradale di Grottaminarda, il conducente ha trovato ad attenderlo due pattuglie di polizia, avvertite per tempo dai viaggiatori. È la seconda volta nell'ultimo mese che i pendolari ufitani si rivolgono alle forze dell'ordine per porre fine ad una situazione diventata ormai insostenibile. Dal primo aprile, infatti, a causa di un ulteriore taglio alle corse, in particolare di quella delle ore 14.00 in partenza da Avellino e diretta ad Ariano, i viaggiatori che per motivi di studio o lavoro si recano ogni mattina nel capoluogo irpino, sono costretti a impegnarsi in una logorante caccia alla poltrona. Chi non riesce nell'impresa è costretto a restare in piedi per tutta la durata del viaggio. Se infatti le corse sono diminuite, il numero dei pendolari è rimasto inalterato. In barba alle norme sulla sicurezza stradale che prevedono l'utilizzo delle cinture di sicurezza anche nei mezzi pubblici, pare che la pratica del trasporto in piedi sia diventata la regola sulla tratta Avellino-Ariano delle 14.15. «La prima volta – spiegano i pendolari- i poliziotti si sono limitati a prendere atto delle pessime condizioni in cui viaggiavamo ma non hanno verbalizzato. Anche se umanamente ci veniva data ragione, dicevano che l'azienda non era passibile di sanzione». Questa volta però l'intervento è stato verbalizzato e i viaggiatori ufitani non abbasseranno la guardia fino a quando sugli autobus di linea non saranno rispettate le più elementari norme di sicurezza. «Se questo disservizio si verificasse di tanto in tanto – concludono- potremmo anche sopportare, ma pare che questo strappo alla regola sia ormai diventato consuetudine. Vogliamo che sia ripristinata la corsa delle 14, o almeno vogliamo ci sia dato un autobus a doppio piano così da garantire a tutti noi un posto a sedere».