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Back Sei qui: Home Cultura Tutte le Notizie Italia Valle del Miscano. Più di ottomila anni di frequentazione umana

Valle del Miscano. Più di ottomila anni di frequentazione umana

miscano fiume 185x115 ITALIA - Il fiume Miscano nasce in territorio di Faeto (FG) a circa 1100 m. s.l.m. e discende per 23 km verso il Tirreno, costeggiando il versante nord-ovest dei Monti Dauni settentrionali. Sfocia nel fiume Ufita nel territorio di Montecalvo Irpino (AV). La sua valle rappresenta il passaggio naturale attraverso l'Appennino Centro-Meridionale che congiunge i due maggiori mari italiani ed il punto di snodo di direttrici che risalgono alla preistoria. Costeggiata per quasi tutta la sua lunghezza dal Tratturo (in epoca recente "battezzato" Pescasseroli – Candela), ospita la presenza umana fin dagli albori dell'Uomo. In località La Starza, a ridosso dell'antica "Strada d'Erba", c'è un sito archeologico del primo·Neolitico

ARIANO-Terrazzo-nord-de-La-Starza_300i cui reperti sono ospitati dai Musei Archeologici di Ariano Irpino, Benevento e Avellino. Sorge laddove si snodavano la via Herculia e la via Traiana. "Proprio questa posizione privilegiata è stata una delle principali ragioni dello sviluppo degli insediamenti che vi si sono succeduti dal costituirsi di una delle più antiche comunità neolitiche europee, al ricco e completo affermarsi delle culture protostoriche, dal VI millennio fino alle soglie dell'età del Ferro - scrive l'archeologa Claude Albore Livadie -. La sommità e le falde della collina furono scelte come sede di un abitato stabile da uno dei gruppi di agricoltori che si erano staccati precocemente dalle claude_albore_livadie
La-Starza_ceramica_impressa_185prime comunità agricole installate nei siti costieri della costa adriatica e nel Tavoliere di Puglia, inoltrandosi verso l'interno, lungo le vallate fluviali. Scelta felice determinata dalle difese naturali e dalla buona ubicazione geografica del luogo, che ha fatto della Starza un sito unico in Italia meridionale per la sua continuità abitativa dall'inizio del VI millennio a.C. (6019-5873 cal. BC) all'età del Ferro. La frequentazione neolitica dell'area comincia nell'ambito della Cultura della ceramica impressa evoluta con confronti stretti con la cultura foggiana di Guadone".

Siamo nell'era in cui nel cammino dell'umanità sono stati introdotti l'agricoltura, l'allevamento e la ceramica, e l'uomo da nomade è diventato sedentario. Molti elementi fanno pensare che il Tratturo esistesse prima dell'arrivo dell'uomo e fosse una direttrice utilizzata dai soli animali per le migrazioni, così come avveniva per i bisonti nel territorio nord-americano e nelle Americhe Meridionali. All'abbandono del sito della Starza è seguita "l'urbanizzazione" sannita e romana. In località Sant'Eleuterio di Ariano Irpino (AV) c'è il sito archeologico di Aequum Tuticum (IV sec a.C. - IV sec d. C), città prima sannita e poi romana.

monte_chiodo_185x115A Buonalbergo in località Monte Chiodo sono perfettamente conservate le strutture di un sito difensivo sannitico (IV sec. a C.). Poco più su, lungo la collina, a Casalbore (AV), sorge un'antica necropoli dei Sanniti. Luogo sacro ed affascinante, conservato intatto per 2600 anni. Sempre a Casalbore c'è il sito archeologico di un antico Tempio Italico (IV – III sec A . C.). Scendendo nella valle si susseguono i resti di antichi ponti romani che servivano ad attraversare il fiume che in altre epoche aveva portata ben diversa da quella attuale.

buonalbergo_ponte_delle_chianche_185x115A Buonalbergo (BN) c'è il ponte delle Chianche, ancora ben conservato. In località Santo Spirito ci sono i resti del ponte del Diavolo, mentre poco più su ci sono i ruderi del ponte della Cristina. Appartengono tutti alla via Traiana, la strada romana che congiungeva Benevento con Brindisi, fatta costruire dall'Imperatore Traiano (lo stesso del progetto Alimenta, spagnolo di nascita e adottato da una famiglia dell'Umbria meridionale) in soli due anni tra il 108 ed il 110 d. C.. Nel territorio tra Benevento e Brindisi in pochissimo tempo furono costruiti ben 30 ponti. Fu inaugurata nel 114 d. C. insieme all'arco trionfale di Benevento in onore dello stesso Traiano.·

valle_miscano_paese_300Con il declino della civiltà romana, dalla vallata pianeggiante del fiume, le popolazioni si spostarono sui monti limitrofi dando vita agli abitati medioevali, epoca a cui risalgono le strutture più antiche dei piccoli comuni che si affacciano ai due lati del Miscano. Nei borghi antichi, e nelle loro culture, sono presenti le tracce della stratificazione culturale dovuta al susseguirsi di numerose popolazioni europee e mediorientali, fatto forse unico in Europa in un territorio così ristretto. A Faeto (FG) si parla la lingua "d'OC" francese, mentre nell'attigua Greci si parla "Arbereshe" che è l'antico albanese. Nelle lingue dialettali del Miscano è presente la parola "scìarra" che indica una situazione di controversia tra due persone, di chiara origine araba: "shari'a" ·vuol dire Legge, quella che invocavano gli attori di una controversia (nord africano/mediorientale). A Montecalvo nei portali del centro storico sono presenti simboli bizantini ma anche pre-colombiani, portati questi ultimi dagli spagnoli che avevano fatto la campagna delle Americhe e poi venuti in Italia. Prima di loro erano passati i Normanni (ovest europeo) e i "mitteleuropei" Longobardi che hanno lasciato i castelli di Ariano, Montecalvo e Casalbore e la cultura dell'oro. I Longobardi, infatti, erano degli abili orafi ed erano devoti di S. Michele Arcangelo di cui a Casalbore si conserva una cappella votiva, con molta probabilità era una delle stazioni della via Sacra Longobardorum (VI-VII secc. d.C. che da Benevento portava a Monte Sant'Angelo in Puglia, con la quale parecchi secoli dopo (XIII sec.d.C.) si congiunse per un tratto la Via Francigena del sud, la via dei pellegrini che dalla Francia si recavano in Terra Santa, via Brindisi, e che nel tratto del Miscano scorre parallela o sovrapposta al tracciato del Tratturo.

trappeto_abitazioni_300Gli abitati medioevali sono caratterizzati dal classico arroccamento sulle pendici di un monte e rispecchiano le strutture isolate, tipiche del feudalesimo, con i centri autosufficienti che vedono la presenza interna dell'artigianato. La loro posizione, però, li collocava ancora una volta, nonostante le dinamiche del feudalesimo, al centro di un luogo di passaggio. In valle del Miscano sono passate buona parte delle truppe dirette in Terrasanta per le Crociate, tant'è che a Montecalvo ancora si conservano le mura dell'antico ospedale di Santa Caterina (XII sec), fatto costruire dai superstiti di una Crociata e destinato all'ospitalità dei pellegrini e dei viandanti diretti a Gerusalemme. Poi sono arrivati gli angioini e gli aragonesi che hanno aggiunto al Tratturo l'aggettivo "Regio" per poi giungere all'unità d'Italia.

miscano_valle_verde_300jpgLa vallata conserva ancora intatto il suo fascino primordiale. Al primo colpo d'occhio, infatti, risulta una enorme distesa naturale che assume diverse colorazioni a seconda delle stagioni. Verde chiaro in primavera, marrone e verde intensi in estate, color terra e arancio in autunno e d'inverno spesso diventa bianca e verde per via della neve e dell'erba giovane. Al colpo d'occhio, solo in seconda battuta s'individuano gli abitati. Questo la rende ideale per lunghe escursioni a piedi ed in mountain bike a contatto vero con la Natura e per soggiorni in sacco a pelo e tenda. Con un po' di fantasia il “tuffo” nel paesaggio della preistoria non è difficile. - Angelo Corvino

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Bibliografia