SOPPRESSIONE TRIBUNALI. L'UFITA VERSO L'AGITAZIONE DI PIAZZA

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Ariano Irpino (AV) – La società civile si avvia alla mobilitazione di piazza per difendere il Tribunale. E' quanto emerge dall'incontro che si è svolto ieri nel tardo pomeriggio al Palazzo di Città. Presenti moltissime associazioni, da quelle sportive a quelle sindacali, passando per quelle culturali e politiche. Con i vari distinguo, la voce è una sola: evitare che i servizi giudiziari prendano il volo con destinazione Benevento. L'assemblea, convocata dal sindaco Antonio Mainiero, ha deciso di organizzare una manifestazione pubblica per la prossima settimana, ancora da decidere il giorno. C'è indecisione se

convocarla per la metà o per la fine della settimana. "Questo è il grido d'allarme della città di Ariano e delle valli che la circondano - dice Antonio Mainiero -. Con la soppressione del Tribunale queste aree saranno costrette a rifugiarsi in un angolo". Questo, secondo il primo cittadino, potrebbe rappresentare il punto di non ritorno per queste aree. Effettivamente in alcuni strati della popolazione le attuali decisioni che portano alla riduzione dei servizi e le decisioni passate di individuare in questi territori le aree per lo stoccaggio dei rifiuti e per l'installazione dell'eolico, vengono percepite come un chiara volontà politica di desertificare il territorio per cambiarne la vocazione d'uso. Si tratta di una teoria che, pur cozzando contro le ultime tendenze in materia di dinamiche abitative che puntano decisamente sulle aree a vocazione paesaggistica, sta prendendo sempre più piede tra la gente che vive la crisi in modo più accentuato rispetto alle aree più ricche del paese. Mainiero in aula ha annunciato che chiederà di essere ascoltato dal Ministro Severino. "Aldilà del ruolo politico e degli schieramenti, è il momento di assere uniti" sostiene il primo cittadino di Ariano che parla anche di "gesti clamorosi" per attirare l'interesse mediatico. In aula erano presenti anche alcuni rappresentanti del Consiglio dell'Ordine Forense che ieri mattina ha tenuto una riunione. Franco Colarusso parla di "momento drammatico" e ribadisce il concetto di "iniziative clamorose". Se da un lato c'è il timore di perdere servizi sul territorio, la legge delega sul riordino della geografia giudiziaria un risultato sembra averlo raggiunto: sta unendo le popolazioni del circondario di Ariano che iniziano a parlare concretamente di Unione dei Comuni come una possibile controffensiva. E' sempre Colarusso che sottolinea quanto sia importante "coinvolgere tutta la comunità del territorio" e che non si tratta di "una difesa corporativa" ma degli interessi di un'intera comunità. Il Tribunale di Ariano, secondo lo schema di legge delega, andrebbe ad essere accorpato a quello di Benevento che, però, per altre iniziative del Governo dovrebbe perdere la sede di Provincia. E qui si potrebbero aprire scenari nuovi nel ridisegno della geografia giudiziaria della nuova provincia che potrebbe scaturire da Avellino e Benevento. Oggi, infatti, alcuni territori marginali della provincia di Benevento ma limitrofi ad Ariano, basti pensare a Castelfranco in Miscano ed il basso Fortore, sono circoscrizione di Benevento ma molto più vicini al Tribunale irpino. "Invece di pensare a costruire servizi più moderni si pensa di sopprimere 37 Tribunali efficienti" dice Giancarlo Di Gregorio, segretario dell'Ordine Forense di Ariano, che sostiene la tesi che il Tribunale di Benevento sia già troppo oberato di lavoro per sostenere il peso anche dei contenziosi di Ariano e pone l'accento sull'effettivo risparmio di spesa. "Tutto questo per risparmiare 50 milioni di euro in tre anni, mi sembra un po' poco, rispetto al peggioramento dei servizi che comporterà in alcune aree". L'avvocato Pasquale Giovannelli rincara la dose parlando dei tempi biblici dei Tribunali napoletani e sottolinea che è necessario inquadrare la riforma della geografia giudiziaria in un contesto più ampio di riforme che non può essere appannaggio di un Governo Tecnico. "Ci colpiscono senza darci una spiegazione" dice Giovannelli che, di fatto rompe l'alleanza precaria con il Tribunale di Sant'Angelo dei Lombardi. "Due Tribunali non si giustificano - dice -. Fino ad oggi abbiamo dato una mano agli amici di Sant'Angelo ma è impossibile difendere tutti e due i Tribunali. Ormai si è dimostrato, anche con studi socioeconomici, che il nostro territorio è più forte". Giovannelli parla della cittadella Giudiziaria in valle Ufita modificando la circoscrizione. Gaetano Bevere ritiene che ci sia bisogno "delle proteste" evocando la grande mobilitazione popolare che portò alla chiusura definitiva della discarica di Difesa Grande. "Le ragioni di Ariano sono le stesse degli altri 33 comuni" dice Bevere che paventa la volontà politica di costruire un'area di territorio dove i giovani siano costretti ad andar via. Pasquale Moscatelli, segretario cittadino dei socialisti, propone la creazione di un interpartitico permanente mentre Benvenuto De Pasquale lancia l'idea di costruire un comitato allargato agli altri comuni d'Italia che vedranno cancellati i loro Tribunali. La CIA conferma la volontà di avere sul territorio più legalità e più giustizia, mentre l'UGL chiede ai sindaci dell'area Ufitana di aderire alla loro iniziativa che punta ad una sospensione della legge delega. Il pubblico anche se non numerosissimo era rappresentativo di una buona fetta della società civile anche se alcuni attivisti di Harambee (che non ha partecipato), il movimento per i beni comuni che si è speso molto sulle problematiche del Tribunale, davanti al Palazzo di Città lamentavano che il loro movimento non è stato invitato.