LEGGE EDITORIA. IN VISTA SOSTEGNO BIENNALE PER INFORMAZIONE SUL WEB

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ROMA - «Finalmente abbiamo compiuto un passo avanti sulla strada della riforma complessiva di un settore nevralgico per la nostra democrazia». Così il senatore del Partito Democratico Enzo De Luca sul via libera, qualche giorno fa al Senato, del decreto legge sull'editoria, che adesso passa alla Camera. «A distanza di trentuno anni dall'approvazione, con la legge 416 del 1981, della prima riforma del settore, questo testo - ddl 18 maggio 2012 n. 63 – getta le basi per un nuovo intervento, fondamentale per regolare il mercato dell'editoria, che ha subìto cambiamenti notevoli e che necessitava di

un intervento complessivo del legislatore. Penso in special modo alla stampa, alle televisioni, alle radio e ai siti di informazione on line cosiddetti "locali"», aggiunge De Luca, che, insieme al senatore Vincenzo Vita, vicepresidente della Commissione Istruzione del Senato e componente della Commissione Vigilanza Rai, e ad altri senatori del Pd, ha firmato sedici emendamenti.
Con questo provvedimento, nato per razionalizzare l'erogazione dei contributi pubblici ai giornali di cooperative, no-profit e di partito e approvato dal Senato a larga maggioranza, cambiano i criteri di erogazione dei contributi per i giornali cooperativi, politici, locali, non profit. «Per la carta stampata – puntualizza il sen. - i criteri individuati sono due: i contratti a tempo indeterminato e le copie effettivamente vendute. Potranno ottenere contributi solo i quotidiani che vendono il 25% delle copie distribuite e che hanno almeno cinque lavoratori assunti a tempo indeterminato, in prevalenza giornalisti. Per quanto riguarda invece l'informazione via web, è stato stabilito che il passaggio alla diffusione online non fa perdere i diritti all'erogazione, mentre le imprese editrici che operano esclusivamente via web potranno usufruire a certe condizioni di un sostegno di durata biennale».
Diversi gli emendamenti presentati dai senatori del Pd e approvati in sede di discussione: la delegificazione per i periodici web di piccole dimensioni, ad esempio, ma anche l'emendamento che permette alle cooperative di giornalisti di acquisire la testata, senza perdere le opportunità pregresse e il contributo di 2 milioni di euro annui per i periodici italiani pubblicati all'estero. Pensando in particolar modo all'Irpinia, De Luca cita l'ordine del giorno, approvato in Aula, che impegna il Governo sull'emittenza radiofonica e televisiva locale. «Al tal proposito – specifica il sen. - abbiamo chiesto al Governo di assumere le iniziative necessarie per riammettere l'emittenza locale tra i soggetti aventi diritto ai benefici dell'editoria al fine di garantire un efficiente servizio di informazione sul territorio, nonché pluralismo e libertà d'informazione».
E adesso, in attesa del via libera della Camera e dell'implementazione del Fondo alla misura minima per la sopravvivenza delle circa cento testate interessate, in cui – come ha sottolineato il sen. Vita - operano 4 mila persone, De Luca, annunciando una iniziativa ad Avellino per discutere dei temi di informazione, editoria e riforma del settore con la presenza del sen. Vita, sollecita le Regioni italiane «che non lo hanno ancora fatto a legiferare in materia di comunicazione con interventi determinati come quello del Senato, che rispondano anche alle esigenze dei tantissimi precari che lavorano nel settore».