ARIANO. PUTIPU' QUANDO LE FACCE PULITE RIVENDICANO I LORO DIRITTI

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ARIANO IRPINO (AV) - Non hanno più di vent'anni a testa i ragazzi del Putipù. Ieri sera erano schierati tra il pubblico del Consiglio Comunale per riverndicare il loro sacrosanto diritto ad avere un luogo di aggregazione. E' un segnale molto positivo. I ragazzi non vogliono che si sviluppino giochi sulle loro teste e manifestano energicamente, ma civilmente, il loro dissenso verso metodi della politica che proprio non gli vanno a genio. Espongono uno striscione semplice: "Rivogliamo il Putipù". Una richiesta elementare che, però, sembra aver dato fastidio a qualcuno, tant'è che gli è stato intimato, sotto
minaccia, di toglierlo. Niente di offensivo ma forse ritenuto troppo "irriverente" da parte di ragazzi di meno di vent'anni che "osano" contestare la gerontocrazia. Peccato che i ragazzi abbiano abbandonato l'aula prima che si sviluppasse la farsa del dibattito sui ritardi amministrativi forse dovuti alle inadempienze di qualche funzionario. Avrebbero potuto constatare con mano l'efficienza e l'efficacia di una classe dirigente che sembra non trovare più la bussola. Di una classe dirigente che, cresciuta nella palude del clientelismo, poco si adatta alle richieste dei cittadini che iniziano a comprendere di non essere sudditi, ma gli azionisti di riferimento di una politica che fa acqua da tutte le parti. Rispondono a tono i ragazzi del Putipù. Non protestano ma chiedono rassicurazioni. Si alzano e sfidano la politica nel suo Regno, il consiglio Comunale. Lo fanno in modo garbato ma energico. Scovano le contraddizioni dell'Assessore che prima rassicura che entro questa settimana il centro sarà riaperto e poi dichiara che la settimana prossima ci sarà una riunione chiave. "Vogliamo gli atti scritti, le carte" replica il portavoce all'assessore. E già le carte, gli atti amministrativi che sembrano essere un fantasma, ma questa è altra storia. 

Angelo Corvino