DE LUCA (PD). “COMBATTERE LE ECOMAFIE SI PUÒ, MA CI VUOLE IL GOVERNO”.

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ROMA - «Intensificare, in attesa dell'approvazione della legge quadro sul ciclo integrato dei rifiuti, anche attraverso l'eventuale stanziamento di fondi adeguati, la lotta alla criminalità organizzata, con una forte attenzione alle ecomafie, anche attraverso una efficace e concreta tutela legale dell'ambiente, per il definitivo superamento del problema non solo in Campania, ma in tutto il Paese». È questo il punto sul quale la Commissione Ambiente del Senato ha chiesto, nell'ambito della discussione sul decreto ambiente, l'impegno del Governo con un ordine del giorno approvato all'unanimità.

«Un atto importante la cui premessa è che ormai è improcrastinabile, nel nostro Paese, una sempre più incisiva lotta alla criminalità organizzata, con una forte attenzione alle ecomafie, anche attraverso una efficace e concreta tutela penale dell'ambiente», ha sottolineato il senatore del Partito democratico Enzo De Luca, segretario della Commissione Ambiente e vicepresidente della Commissione bicamerale di inchiesta ecomafie.
Basato sul caso della Campania, che detiene il triste primato di regione con il numero più alto di reati ambientali – un giro d'affari di 4 milioni di euro, gestito da 80 clan (dei 290 totali) che sempre più spesso si avvalgono della "collaborazione" dei colletti bianchi – e che nel ciclo dei rifiuti ha il 13 % dei reati accertati (786), 919 tra arresti e denunce e 348 sequestri, l'ordine del giorno, anche sulla base dell'allarme lanciato e dei rischi evidenziati dalla Direzione investigativa antimafia, indica due tappe da segnare, entrambe già individuate nel disegno di legge quadro su in materia di gestione integrata dei rifiuti, incentivazione della raccolta differenziata e lotta allo smaltimento illegale, presentato su iniziativa del sen. De Luca e in procinto di arrivare in Aula: l'utilizzo delle cave dimesse o abbandonate "in aggiunta alle discariche individuate" e l'inserimento dei delitti ambientali nel codice penale, "una esigenza inderogabile per il definitivo superamento del problema non solo in Campania, ma in tutto il Pese, al fine di una più incisiva lotta alla criminalità organizzata".
Entrambi argomenti centrali nell'intervento che il senatore De Luca, a nome del Pd, ha svolto in Aula nel pomeriggio. Anche in questo caso, De Luca, partendo dal caso Campania, sul quale il decreto ambiente interviene per avviare a normalizzazione la gestione del ciclo dei rifiuti, ha sottolineato la necessità di intervenire sul piano nazionale e non solo sul fronte dei rifiuti, ma, più in generale, su quello del recupero dell'ambiente sfregiato dalle ecomafie, della valorizzazione e della salvaguardia delle risorse ambientali. Il senatore irpino, esprimendo valutazione positiva sul decreto, che prolunga da 12 a 24 mesi il mandato dei commissari straordinari in Campania per acquisire al patrimonio pubblico le cave abbandonate o dismesse, ha sottolineato la necessità di «cominciare a pensare ad archiviare la logica del commissariamento reiterato, che tra l'altro, contrasta con le direttive del pacchetto "20-20-20" dell'Ue».
Altro punto cardine dell'intervento, la questione delle bonifiche, "sulle quali si procede a passo di lumaca". E qui De Luca ha citato, sulla base dei dati dello studio dell'Istituto superiore di Sanità del dicembre 2011, l'esempio dell'inquinamento ambientale da amianto - su 57 siti da risanare, 44 (8 al Centro, 21 al Nord e 15 al Sud) sono altamente inquinanti – "che sconta carenze gravi, a partire dalla mappatura delle aree a rischio".
Come se ne esce? «Con un piano complessivo nazionale puntato sulla valorizzazione dell'ambiente e puntando sul coinvolgimento di tutti gli Enti, a partire dai Comuni - ai quali non si può sottrarre la titolarità di riscossione della Tarsu - fondamentali, come Confindustria e piccole e medie imprese, anche per dare impulso alla green economy, attivando percorsi che puntino a promuovere le energie rinnovabili, tenendo presente che pure su questo le mafie hanno già allungato le mani. La lotta alle mafie – ha concluso De Luca – va condotta su tutto il fronte della gestione dei servizi legati all'ambiente».