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Back Sei qui: Home Speciali Tutte le Notizie Vertenza Irisbus IRISBUS. STABILIMENTO CHIUDE. RESISTENZA OPERAIA: E NOI?

IRISBUS. STABILIMENTO CHIUDE. RESISTENZA OPERAIA: E NOI?

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FLUMERI (AV) - Il dado è tratto: la "signorina Fiat" chiude lo stabilimento Irisbus di Valle Ufita con il consenso e l'accordo del sindacato, questa volta sì unito. Tutti a Roma a firmare, tutti insieme a gestire, Fiom, Fim, Uilm, Ugl metalmeccanici, Failms e Fismic: tutti insieme appassionatamente !!! Ed io ? E  noi ?. Noi che avevamo creduto che non tutti al mondo erano della stessa pasta ? Noi che avevamo pensato che, in questa disumana società, qualcuno ci avrebbe aiutato a credere ancora nel futuro? Noi che desideravamo solo giustizia per i lavoratori, sognando che qualcuno ci avrebbe dato

una mano a smascherare l' indole matrigna e non madre della Fiat stessa?
Noi a chi dobbiamo chiedere il risarcimento?
Chi potrà restituire i miei sogni traditi?
Chi mi ridarà la passione viscerale per la vita e per il prossimo?
Chi mi renderà la fiducia e la speranza in un mondo diverso, più giusto, più equo, più nostro?
All'inizio della vertenza un amico parlando di me in un articolo cercò di avvertirmi :" la Fiat ti cambia la vita" , scrisse...non mi avevi detto, caro Peppino, che anche gli accordi sindacali possono cambiarti la vita !!!
Ora potrete anche parlare male di me, in fabbrica, come si usa davanti alle macchinette del caffè o in quelle improvvisate assemblee che gli operai chiamano "capannelle", si potrete anche farlo perché tanto non avete idea di quanto mi sia costato in termini di sentimenti, di emozioni e di speranza credere in questa disperata lotta e non avrete mai nemmeno la minima possibilità di capire quanto siete responsabili e quanto avete pesato sui miei sogni infranti!
Sogni di una intera generazione che non riuscirà a trovare pace e serenità perché con questo accordo viene spazzato via tutto l'orizzonte e restano solo frantumi di vite e fulmini e tuoni e tanta, tanta amarezza!
Amarezza infinita per una Terra sempre più arida che ha sete di giustizia, una Terra abbandonata dove è impossibile ormai trovare asilo ad una speranza ormai strozzata e sepolta ancora viva.
La mia rabbia è così profonda che se potessi aprirei la bocca e vi ingoierei, se potessi vi sprofonderei...
Ma tanto chi se ne fotte?
Io non lavoro neppure alla Irisbus, direte...non avete capito niente!
Il senso di appartenenza non ha confini conoscibili né giustificazioni circoscritte dalla ragione e dalla logica umana: l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé !!!
Che conta questo per voi detentori del potere di decidere anche per chi non vi appartiene?
Al mondo siamo numeri e un numero ci seppellirà!
Non è per tutti così.
Io mi sentivo di appartenere a questa classe operaia, si proprio così: Classe Operaia.
Non sconvolgetevi perché uso un termine così desueto e da qualcuno bandito, la classe operaia esiste ancora perché io l'ho dentro di me, è morta invece per chi non ce l'ha e per chi se la vende e spesso anche in saldo .
Non capirete mai cosa vuol dire sentirsi di appartenere a tal punto a qualcosa o a qualcuno da desiderarne con tutte le forze, come un istinto di sopravvivenza, l'emancipazione, la libertà, il rispetto, il diritto.
Questo è lotta per la dignità, una parola grossa e pericolosa, una parola che non può stare in mano ad usurpatori, perché la dignità non è una merce e non potrete mai comprarla!
120 giorni di lotta consegnati nelle mani sbagliate...
120 giorni di lotta che non dimenticherò mai per tutta la vita...
Come potrei dimenticare gli occhi che voi non avete saputo custodire ?
Come potrei dimenticare i debiti bancari, i mutui per la casa e lo sforzo disumano di padri e madri per cercare di nascondere il dramma alle spensierate corse dei loro bambini? Come potrei dimenticare quegli aquiloni che volavano fino al cielo per chiedere che l'Irisbus non venisse chiusa? Come non potrò ricordare l'orgoglio ferito di genitori instancabili che volevano solo poter dire ai loro figli  "ti consegno un mondo migliore"?
Come potrò dimenticare i vostri schifosi "accordi romani" e questa immensa solitudine che cancella il tempo e lo spazio?
Chiedo scusa di queste mie parole  un pò rudi solo ai miei amici operai e ai veri compagni di lotta, quelli che mi hanno insegnato che la vita serve solo se impiegata per un fine nobile,  chiedo scusa per queste poche e amare righe che non sono di rassegnazione, ma sono un semplice sfogo che nessuno ascolterà e che pochi capiranno...
Agli altri, a chi ha permesso che l'Irisbus chiudesse nel peggiore dei modi, ai sindacati uniti, ai governi (Berlusconi e Monti) e ai governanti, alla Fiat, e a tutti coloro che non hanno mai creduto in questa lotta, voglio solo  urlare  la mia rabbia enorme di cittadina offesa e derubata, di figlia (una vostra figlia) abbandonata, di giovane donna delusa dalla vostra insana  politica: stasera non ho parole d'amore da consegnarvi, nessuna parola di pace, ma solo parole di disprezzo, di guerra e tormento, quelle parole che voi ci state insegnando e che un giorno vi sprofonderanno negli abissi più neri e più tetri...
Rossella Iacobucci "Comitato - Resistenza Operia"
Flumeri 15 dicembre 2011