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Back Sei qui: Home Politica Tutte le Notizie Italia RIORDINO PROVINCE. PUGLIESE (GS) CONTRO SIBILIA (PDL): E' TARDIVO

RIORDINO PROVINCE. PUGLIESE (GS) CONTRO SIBILIA (PDL): E' TARDIVO

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ROMA - "Credo sia impensabile, in questo momento storico, cavalcare l'onda della pura demagogia per vivere di buona luce con l'opinione pubblica con una questione così delicata come il decreto legge avente ad oggetto: "Disposizioni urgenti in materia di Province e Città metropolitane", in quanto chi come il Presidente della Provincia di Avellino Cosimo Sibilia, nella sua "triplice" veste di "Presidente, Senatore, nonché coordinatore del PDL", oggi convoca una riunione presso l'amministrazione provinciale, mentre proprio al Senato è stata introdotta la modifica all'articolo 17, comma 4-bis, del

decreto-legge 6 luglio 2012, n.95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n.135, che stabilisce "in esito al riordino di cui al comma 1, ossia che le province a statuto ordinario sono oggetto di riordino, ad assumere il ruolo di capoluogo delle singole province, dovrà essere il comune già capoluogo di provincia con maggior popolazione residente". Tra l'altro il caso di Avellino è uno dei tre paradossi nazionali, insieme a Frosinone e a Chieti che perderebbero, come Province accorpanti il Capoluogo a favore delle rispettive Province accorpate Benevento, Latina e Pescara". 
Lo afferma in una nota l'On. Marco Pugliese, Parlamentare Irpino di Grande Sud commentando la convocazione tardiva della riunione da parte del Sen. Cosimo Sibilia per la discussione dell'ormai nota vicenda che vede la depauperazione del capoluogo alla Provincia di Avellino a seguito dell'accorpamento con la Provincia di Benevento.

"Infatti – continua Pugliese – durante l'esame del decreto sulla Spending Review alla Camera dei Deputati, sono stati approvati ordini del giorno che invitavano il Governo a prevedere che "la Provincia accorpante, e nel caso specifico la Provincia di Avellino che aggregherà quella di Benevento, assumesse il ruolo di capoluogo" quindi non basando la scelta con un mero criterio numerico e burocratico.

"Per quel che mi riguarda – aggiunge Pugliese – mi stupisce il fatto che solo ora il Presidente della Prov. Cosimo Sibilia dopo cinque anni da Senatore, tre da Presidente della Provincia e da Coordinatore del Pdl, si accorge di avere colleghi Parlamentari della sua stessa terra e ci convoca in "soccorso" per poter condividere le strade da intraprendere. Ebbene, declinando l'invito posso solo dire che chi è causa del suo mal pianga se stesso e invito il Presidente Sibilia a convocare e confrontarsi con i vertici del suo partito quali Cosentino, Nitto Palma, il Capogruppo del Senato Gasparri nonché il Segretario Alfano e non a suggerire ad altri sui provvedimenti da intraprendere rispetto alla questione in oggetto.

Infatti, - continua il Parlamentare di Grande Sud – nonostante il decreto già sia stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, il mio impegno e l'impegno del mio partito, sarà concreto ed in sede referente in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, presiederò le sedute, opponendomi duramente al decreto di conversione. La mia però sarà un'opposizione costruttiva esponendo al Governo proposte emendative da incardinare al provvedimento che possano salvaguardare in primis l'assetto istituzionale del Paese ed il senso di appartenenza che fa riconoscere i cittadini con il loro territorio, proponendo anche la possibilità dell'utilizzo dello strumento di massima democrazia ossia il referendum popolare, così come previsto anche dalla nostra Costituzione e dalla Carta delle Autonomie locali, per far sì che i cittadini abbiano la possibilità di esprimere il proprio parere sui cambiamenti del proprio territorio senza che questa decisione sia demandata alla sola scelta del Consiglio dei Ministri.

Se poi – conclude Pugliese – il Governo non intende ascoltare le modifiche dettate dal Parlamento depauperandone ancora una volta il ruolo e ponendo la questione di fiducia, non mi resta che annunciare sin da ora, a nome anche della mia componente politica Grande Sud, il voto contrario invitando anche i partiti maggiori PD, PDL e UDC a fare altrettanto."