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ROMA - "La sicurezza sui luoghi di lavoro è una cultura e come tale, per essere diffusa in maniera capillare e diventare modus operandi, esige una formazione adeguata. Ecco perché continuo ad essere convinto della necessità che essa diventi materia di insegnamento nelle scuole, dalle medie all'università". Così il senatore del Pd Enzo De Luca nel suo intervento durante il convegno "Per un programma del Pd sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro", stamane presso la sala conferenze della sede nazionale del Pd a Roma. De Luca, capogruppo del Pd nella Commissione parlamentare di 

inchiesta su infortuni e morti bianche, tra i relatori insieme a Cesare Damiano, Paolo Nerozzi, Pier Paolo Baretta, Antonio Michele Montagnino e Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del Pd nazionale, a cui sono state affidate le conclusioni, ha ribadito: "Un Paese in cui, come accade nel nostro, in un anno si contano mille morti sul lavoro non può certo dirsi civile". Poi ha aggiunto: "Considerata l'introduzione, sul piano normativo, della competenza concorrente tra Stato e Regioni in relazione alla tutela e sicurezza del lavoro, serve un'azione di maggiore coordinamento tra Inps, Ispettorato del Lavoro, Asl e associazioni di categoria per vigilare sul rispetto delle disposizioni normative, troppo spesso ignorate. L'azione, pure infaticabile, delle forze dell'ordine e della magistratura purtroppo non basta, c'è bisogno di un intervento più incisivo e complessivo di tutti i soggetti protagonisti. Il decreto 81 del 2008, il famoso Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, voluto dal Governo Prodi, ha segnato un passo avanti importante, ma se non vengono approvati i decreti attuativi, il nuovo corso non potrà partire. Da questo punto di vista, non si può lasciare scoperto il fronte dell'edilizia, quello sul quale si verifica il maggior numero di incidenti, spesso mortali. Anche per questo ho predisposto un disegno di legge che, sulla base di un accordo Governo nazionale – Bruxelles, propone di eliminare il massimo ribasso d'asta, canale privilegiato dalla criminalità organizzata per entrare nella filiera degli appalti per poi risparmiare, lucrando sulla pelle dei lavoratori. Una pratica inaccettabile, ma purtroppo molto diffusa soprattutto nelle zone, come il Mezzogiorno, molto esposte al rischio di infiltrazioni criminali. Diffondere e potenziare la cultura relativa alla sicurezza sui luoghi di lavoro, sbarrando anche così il passo alle mafie, è una battaglia di civiltà – ha concluso De Luca – che va combattuta da subito, trasformando la responsabilità che anima molti e certamente ha animato la Commissione di inchiesta del Senato nella sua attività, in un segnale, tangibile, di cambiamento".