MONTECALVO. DECRETI INGIUNTIVI AL COMUNE PER FINANZIAMENTI L. 219/81
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- Pubblicato Martedì, 08 Novembre 2011 11:28
- Scritto da Redazione
MontecalvoIrpino (AV) – Fioccano i decreti ingiuntivi sulla legge per la ricostruzione dal terremoto del 1980. In questi giorni alcuni cittadini, titolari di contributo per la ricostruzione dell'abitazione rilasciata nei primi anni 2000, hanno fatto pervenire al Comune un atto di citazione per ottenere il saldo finale del contributo erogato ai sensi della legge 219/81. In pratica ai cittadini negli anni scorsi è stato concesso un contributo per la ricostruzione dell'abitazione. Iniziati i lavori gli aventi diritto hanno percepito i primi stati d'avanzamento fino a quando i soldi per la 219 nelle casse comunali si sono
esauriti. Nell'erogazione dei contributi si sperava nell'arrivo dei nuovi fondi da parte dello Stato. Fondi che non sono mai arrivati. Così facendo molti cittadini si sono ritrovati con una parziale copertura finanziaria del contributo che gli era stato rilasciato. Intanto, secondo il commissario liquidatore prefettizio che sta seguendo il dissesto finanziario del Comune di Montecalvo, i debiti relativi ai contributi 219 non possono entrare a far parte dei debiti ammessi nel dissesto. Così a questo punto ai cittadini non è restato che rivolgersi alla Magistratura ordinaria nella speranza di poter vedere riconosciuto il loro credito. L'amministrazione comunale, invece, ritiene che i cittadini non abbiano diritto a chiedere il saldo del contributo, anche perché l'Ente non ha mai avuto i soldi dallo Stato per quei contributi, ed ha deciso di resistere in giudizio. Ancora una volta si prospetta una vicenda spinosa che apre diversi scenari possibili. Se la Magistratura dovesse ritenere che l'Amministrazione è tenuta ad onorare il debito nei confronti dei cittadini, si potrebbe prefigurare un'azione in danno agli amministratori che hanno concesso il contributo. Infatti, non essendoci la copertura finanziaria, gli amministratori avrebbero arrecato un danno all'ente. Se, invece, la Magistratura dovesse stabilire che i cittadini non abbiano diritto al saldo finale del contributo, si prospetterebbe un danno per gli stessi cittadini e gli unici sui quali si potrebbero rivalere sarebbero sempre gli amministratori che hanno concesso il contributo.