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SERINO. DELITTO DI GALYNA. FERMATO IL COMPLICE DELL’OMICIDA

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SERINO (AV) - E' stato condotto questa mattina presso il carcere di Bellizzi Irpino R.M., 36enne di Serino, ritenuto complice nell'omicidio di Galyna Dotsyak. Il cadavere della 56enne badante ucraina era stato rinvenuto lo scorso 5 giugno nei boschi del Monte Terminio. Dopo accurate indagini durate più di tre mesi, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Avellino, coadiuvati da quelli del Nucleo Investigativo e della Stazione di Serino, il 16 settembre avevano arrestato R.G., 63enne di

Serino, accusandolo di omicidio per motivi passionali. L'uomo, infatti, intratteneva con la donna una relazione extraconiugale. La donna, però, aveva deciso di porre fine alla relazione in quanto si era innamorata di un altro uomo. Il 63enne, così, probabilmente in seguito ad una discussione, accecato dalla gelosia, il 16 maggio (data della scomparsa della donna dall'abitazione dell'anziano presso cui lavorava come badante) l'aveva colpita agli arti superiori ed alla testa, fino ad ucciderla. Dopo aver consumato il delitto, l'omicida si era fatto aiutare da R.M. per sotterrare il corpo esanime di Galyna e coprirlo con buste contenenti rifiuti solidi urbani e tronchi di albero, al fine di impedirne il ritrovamento. Le complesse ed articolate analisi svolte dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Avellino coordinate dalla Procura della Repubblica di Avellino, non solo hanno portato a far emergere la tormentata e violenta relazione extraconiugale intrattenuta dall'uomo con la 56enne, ma hanno permesso anche di accertare che i rifiuti rinvenuti sul luogo del ritrovamento del cadavere appartenevano proprio al 63enne di Serino. Ciò è stato possibile anche grazie alla collaborazione della Sezione di Biologia del Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma.