IRISBUS. CHIESTI 2 MILIARDI DI EURO PER RINNOVO PARCO BUS
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- Pubblicato Mercoledì, 26 Ottobre 2011 17:53
- Scritto da Redazione
ROMA - "La Irisbus non deve chiudere, la Fiat non può derogare alla responsabilità nazionale che le è richiesta e il Governo non può restare a guardare di fronte al dramma di centinaia di operai che si ritroverebbero senza lavoro". Così Enzo De Luca nell'intervento, oggi in Aula, in risposta al ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, al Senato per un'informativa sul caso della Irisbus di Flumeri e altri settori industriali in crisi, soprattutto nel Mezzogiorno. Il senatore del Partito democratico, che ha già chiesto l'intervento del Governo con due interrogazioni dedicate al futuro
dello stabilimento industiale di Flumeri e diverse mozioni sottoscritte anche da altri senatori del Pd, ha annunciato un emendamento, firmato con tutti i parlamentari irpini. "Accogliendo la richiesta di aiuto degli operai, chiederemo con un apposito emendamento, che presenteremo alla prossima finanziaria, lo stanziamento di 2 miliardi di euro - ripartiti in 700 milioni per il 2012, 700 milioni per il 2013 e 600 milioni per il 2014 - da destinare alla predisposizione e all'attuazione del piano nazionale per il rinnovo del parco bus - ha spiegato il sen. - Quanto ai fondi, si può utilizzare una parte delle risorse del Fas, per loro natura destinati ai settori in crisi e alle nuove attività produttive che, quindi, nello specifico, potrebbero anche essere impiegati, come ha proposto il segretario Bersani, per l'avvio dei nuovi bus euro 6. Insomma, le vie di uscita ci sono. Ma, come hanno sottolineato anche i sindaci del territorio, a cominciare da quello di Flumeri, sempre al fianco degli operai e della loro terra, bisogna concentrarsi per elaborare interventi di politica industriale efficaci. Diversamente, avallando la chiusura della Irisbus, si sferrerà un colpo mortale alla già critica situazione economica dell'Irpinia. Far chiudere la Irisbus significa perdere il produttore italiano di mezzi di trasporto pubblici e, contestualmente, allontanare le possibilità di sviluppo delle aree interne e di un'intera provincia e rendere molto più concreto il rischio che, indebolendo il suo tessuto industriale e sociale, l'Irpinia scivoli nelle mani della criminalità organizzata. Non possiamo permetterlo - ha concluso De Luca - dobbiamo intervenire e subito. O metteremo fuori gioco non solo il Sud, ma tutto il Paese".