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Back Sei qui: Home Territori Tutte le Notizie Miscano Attualità MONTECALVO. CHIUSA STRADA NEL FIUME. PROTESTE AUTOMOBILISTI

MONTECALVO. CHIUSA STRADA NEL FIUME. PROTESTE AUTOMOBILISTI

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Montecalvo Irpino (AV) – Oggi pomeriggio è stata completamente chiusa al traffico la strada che da contrada Frascino porta sulla strada statale 90 bis. All'altezza dell'attraversamento del fiume Miscano gli addetti del Comune di Montecalvo Irpino hanno collocato sei blocchi di cemento. Tre dal lato della 90 bis e tre dal lato di contrada Frascino. A nulla erano serviti, infatti, i segnali di divieto di transito apposti qualche giorno fa. Gli automobilisti li hanno letteralmente ignorati continuando a transitare su una base di cemento posta nel letto del fiume. Da anni la strada è utilizzata per il traffico locale

diretto a Montecalvo e proveniente dalla statale 90 bis. L'unica alternativa, infatti, è un lungo giro di 15 chilometri seguendo una strada che per 6 chilometri è fatta di tornanti e che attraversa la ferrovia con l'incognita dal passaggio a livello. Per questo gli automobilisti preferivano transitare nel fiume ma seguire una strada più breve e meno tortuosa. Il provvedimento, ordinato dal sindaco, si è reso necessario perché nei giorni scorsi è stato presentato un ricorso agli Enti preposti in cui si segnalava l'anomalia del transito nel fiume. Pare che ad accelerare gli eventi abbia contribuito un intervento di manutenzione fatto nel fiume che non si sa da chi sia stato effettuato. In realtà la base di cemento sulla quale si passa non è diversa da quelle che si trovano sotto tutti i ponti che attraversano corsi d'acqua e che servono a collegare i piloni. In paese è circolata voce che ai lavori avrebbero presenziato dei vigili urbani, fatto seccamente smentito dall'Ufficio che minaccia di sporgere querela verso ignoti per diffamazione. Intanto il dato che resta è che non si passa e questo suscita lo sdegno dei cittadini. In meno di un'ora abbiamo contato più di 50 automobili che si sono girate, segno questo che la strada è effettivamente molto frequentata. "Vogliamo sapere che è stato a ordinare questa chiusura – dice un anziano signore -. Io abito dall'altro lato ed ho qui dei terreni, come faccio a coltivarli senza questo passaggio?. Posso fare un giro di 20 chilometri? Lo Stato mi deve dire se devo o non devo continuare a lavorare i miei terreni". Una situazione davvero difficile. Emblematica la storia di una donna che abita a ridosso del fiume che ogni mattina deve raggiungere l'altro lato dove l'aspetta il pulmino che la porta al lavoro: d'estate passa nel fiume a piedi, d'inverno passa sul ponte della ferrovia a pochi centimetri dal binario. Nei giorni scorsi, dopo la collocazione dei segnali di divieto di transito, una delegazione della popolosa contrada Malvizza si è recata dal Sindaco per manifestare il disagio. "Vorrà dire che noi della Malvizza ce ne dobbiamo andare a Casalbore o ad Ariano – dice un uomo di circa quarantacinque anni -. Non abbiamo alternativa. In effetti la strada passa nell'alveo del fiume, ma questo nella maggior parte dei periodi dell'anno porta pochissima acqua. Da più di vent'anni la strada è utilizzata e non ci sono mai stati problemi. La gente di qui sa quando ci può passare e quando no". Intanto emergono gli errori accumulati negli anni.