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Back Sei qui: Home Città Tutte le Notizie Avellino Attualità CRISI TRASPORTI. ELEMOSINARE FONDI NON SERVE A NULLA, CI VOGLIONO I PIANI

CRISI TRASPORTI. ELEMOSINARE FONDI NON SERVE A NULLA, CI VOGLIONO I PIANI

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AVELLINO - Si è svolto presso l'assessorato ai Trasporti della Provincia di Avellino un tavolo tecnico sulla crisi che ha investito il Trasporto Pubblico Locale. I tagli al settore, messi in campo dalla Regione, stanno determinando tagli che in certi casi arrivano al 60% delle corse di autobus extraurbani ed urbani. Erano presenti Generoso Cusano (assessore ai Trasporti della Provincia di Avellino), Giuseppe Solimine (assessore al Lavoro della Provincia di Avellino), Aldo Ciccone (direttore Generale della Provincia di Avellino, Antonio Marro (Dirigente Settore Trasporti della Provincia di Avellino) ed Emilio Papa (responsabile Servizio Trasporti della Provincia di Avellino.

Per i sindacati c'erano Pietro Nappi della FILT CGIL, Amerifo De Lucia e Mario Melchionna della FIT CISL, Gerardo Petracca e Piero Loggi della UIL Trasporti e Michele Picardi della UGL Trasporti. All'ordine del giorno la delibera regionale 964 del 2010 che dà un colpo di scure alla spesa per i trasporti. Un taglio netto del 20% che mette a rischio l'intera gestione dei trasporti pubblici in provincia di Avellino. Si è parlato del piano triennale del Trasporti Pubblici, della gara d'appalto regionale e sub bacino provinciale con tariffa unica per tutta la Provincia e di tariffazioni agevolate per le famiglie e gli studenti irpini. Si va alla ricerca di risorse aggiuntive per i territori che non hanno trasporto su ferro. Anche se la Provincia non ha speso una parola per salvare le corse ferroviarie tra Benevento e Foggia che assicuravano il trasporto locale nelle zone attraversate. Oggi la popolazione del nel nord est di Ariano il trasporto su ferro lo vedono solo passare. Intanto si è parlato di rivedere con Trenitalia ed EAV l'opportunità di reinserire le corse ferroviarie sopresse. La preoccupazione è di non riuscire a tenere i livelli occupazionali nel settore e si pensa a chiedere lo stato di crisi il settore nella riunione del prossimo 30 settembre presso l'assessorato regionale al Lavoro. 
Decisamente una brutta gatta da pelare. Diminuiscono i finanziamenti ma non cambia il metodo. I trasporti servono a garantire servizi ai cittadini. Da questo si dovrebbe partire. Non c'è uno screening reale dell'utenza e della sua suddivisione sul territorio provinciale. Nessuno si preoccupa di analizzare il mercato e capire perché l'utenza non usa il mezzo pubblico. Un superficiale approfondimento metterebbe in evidenza la poca praticità d'uso delle linee degli autobus così come sono congeniate adesso. Sopratutto nelle aree di confine, sia proviciali che regionali. La rete di autobus della provincia di Avellino non è per nulla interconnessa con quelle delle province e delle regioni confinanti. Questo determina uno scarso utilizzo del mezzo pubblico. La rete non è quasi per nulla interconnessa ai servizi ferroviari. Ad Ariano, ad esempio, che è attraversata dalla Ferrovia Napoli - Bari, la corsa per la Stazione è una corsa secondaria. Quando invece lo scalo ferroviario di Ariano, con opportuna programmazione politica (sia dei trasporti che delle infrastrutture) potrebbe essere il nodo di zona, a patto di portare le utenze dei comuni del nord est alla stazione di ariano. La domenica sera basta fare un giro alla stazione di Foggia per rendersi conto di quanta utenza del nordest di Ariano è presente per prendere i treni diretti al nord. Tutti sono stati accompagnati in auto da famigliari e amici. La domenica, infatti, che potrebbe esserci utenza non ci sono ne corse di autobus (nei giorni feriali sulla stessa tratta i mezzi viaggiano vuoti), ne ferroviarie. Purtroppo per parlare di "rete" dei trasporti non basta mandare un pullman ogni due ore in un piccolo paese. Ariano ed il suo nord-est la loro proposta in termini di trasporto ce l'hanno ed è quella di far diventare consortile l'AMU (la municipalizzata dei trasporti di Ariano) in modo da fornire servizi reali sul territorio. Bisogna rendere i servizi funzionanti, elemosinare finanziamenti non serve a nulla.