• Irpino.It
  • Home
  • Politica
  • Attualità
  • Cultura
  • Cronaca
  • Città
  • Territori
  • Sport
  • Multimedia
  • Speciali

Dom05052024

Last updateVen, 15 Gen 2016 10pm

Font Size

SCREEN

Profile

Layout

Menu Style

Cpanel

Feed

Back Sei qui: Home Politica Tutte le Notizie Italia De Luca (PD): la manovra aumenta il divario tra nord e sud

De Luca (PD): la manovra aumenta il divario tra nord e sud

de_luca_enzo_senatore_185x115
ROMA - "Questa legge è insufficiente e, con i tagli generalizzati che prevede, aumenterà ancora di più il divario tra Nord e Sud del Paese. Sarebbe opportuno che dopo la sua approvazione, Berlusconi si dimettesse. Ancora una volta, per senso di responsabilità rispetto a quanto sta accadendo sul piano dei mercati finanziari e raccogliendo l'appello del Presidente Napolitano, il Pd ha deciso di fare un passo indietro, rtirando gran parte degli emendamenti che noi senatori avevamo presentato - dice Enzo De Luca -. Gli effetti di quella crisi di cui noi parlavamo da tempo,

ricevendo in risposta l'accusa di gettare il Paese nella disperazione col nostro pessimismo, si stanno dispiegando".
Così il senatore PD sulla manovra finanziaria approvata dal Senato. Il senatore del Partito Democratico aveva presentato numerosi emendamenti, poi ritirati per consentire un'approvazione celere della legge, stante la crisi economica che vive il Paese.
"Per superare questa fase serve un Governo forte e un premier credibile e purtroppo noi non abbiamo né l'uno né l'altro – aggiunge - Nella finanziaria non c'è spazio per il Mezzogiorno, in questi anni continuamente scippato delle risorse che dovevano servire per il rilancio di sviluppo e occupazione".
Cifre alla mano, risulta che all'inizio del 2009, le risorse del FAS erano pari 64 miliardi e 379 milioni, di cui l'85% vincolate a favore delle aree meridionali e il restante 15% a favore delle zone sottoutilizzate del Centro Nord. Successivamente, la dotazione del FAS risultava pari a circa 54 miliardi di euro, a seguito di riduzioni per circa 10,5 miliardi e dell'assegnazione, per circa 1,2 miliardi, di risorse revocate alla programmazione 2000-06 in quanto non impegnate o programmate alla data del 31 maggio 2008. "Stando a quanto emerge da dati aggiornati in seguito - prosegue il sen. - con apposita delibera Cipe del 6 marzo 2009, la disponibilità residua del Fondo veniva ripartita assegnando circa 27 miliardi ai programmi regionali e interregionali (di cui 21,8 miliardi a quelli delle regioni meridionali e agli obiettivi di servizio) e circa 25,4 miliardi ai fondi nazionali, suddivisi tra Fondo per l'occupazione e la formazione (4 miliardi), Fondo infrastrutture (12,4 miliardi) e Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale (9 miliardi). Tali ultime risorse sono destinate, per esplicita ammissione dell'esecutivo, per interventi che nulla hanno a che vedere con lo sviluppo del Mezzogiorno e incidono in maniera negativa sul tessuto industriale e produttivo. Ora, considerato che al Sud la media della disoccupazione giovanile si attesta su una soglia percentuale del 40 per cento e che dalla riprogrammazione delle risorse del FAS consegue lo smantellamento di quanto programmato nel Quadro Strategico nazionale 2007-2013 ed un forte indebolimento delle risorse aggiuntive disponibili per le politiche regionali di sviluppo, comprese quelle destinate ad accrescere il capitale sociale dell'area nei settori dell'istruzione, dell'assistenza per l'infanzia e per gli anziani, dei rifiuti urbani e dei servizi idrici, resto convinto, e chiedo con forza, che il Governo ristabilisca la dotazione originaria del FAS, confermando la destinazione dell'85% di tali risorse alle aree meridionali anche nel rispetto delle disposizioni contenute nell'articolo 119 comma 5 della Costituzione, sblocchi le risorse FAS destinate ai piani di sviluppo e di investimento regionali, coinvolgendo le Regioni in progetti e programmi di carattere sovra regionale la cui cabina di regia sia coordinata e condivisa e realizzare un'azione di coordinamento e raccordo tra le Regioni dell' "Obiettivo 1", nell'ambito della quale sia prevista anche l'ipotesi di rinegoziare i fondi con l'Unione Europea. Le risorse – conclude De Luca - sono necessarie a restituire un po' di ossigeno al Sud, asfissiato da una criminalità organizzata sempre più dilagante".