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Back Sei qui: Home Cronaca Tutte le Notizie Italia Ariano. Monaco contro Daniele. "Al tribunale manca adeguata organizzazione"

Ariano. Monaco contro Daniele. "Al tribunale manca adeguata organizzazione"

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ARIANO IRPINO (AV) - "I problemi per il Tribunale di Ariano Irpino non finiscono mai. Dopo un lungo periodo di vacanza di organico dei Giudici per il trasferimento di due unità si sono avute due assegnazioni - scrive Carmine Monaco, presidente dell'ordine forense di Ariano Irpino -.Purtroppo un Giudice dopo pochi giorni dalla presa in servizio ha chiesto un lungo periodo (destinato ad aumentare) di congedo per malattia ed un altro non prende servizio perché ha scelto di non fare più il Giudice. Ma non basta!".

"Le dimissioni di un Giudice onorario rende ancor più grave una situazione al collasso. Quest'ultimo episodio merita qualche precisazione e qualche riflessione. Non è assolutamente vero che il Presidente del Tribunale si è limitato ad una doverosa segnalazione del ritardo nel deposito delle sentenze; ha chiesto al Consiglio Giudiziario addirittura la revoca dall'incarico. Orbene, partendo dalla non contestata constatazione che la dott.ssa Capone è persona seria e professionista preparata e che stava portando avanti tutto il ruolo delle espropriazioni mobiliari con efficienza e competenza, sarebbe stato necessario prevenire la situazione eliminando le cause che hanno portato ai ritardi. E' compito di chiunque abbia un incarico di dirigente organizzare il lavoro cercando di valorizzare le potenzialità di ognuno, di aiutare il singolo nei momenti di difficoltà, di capire ed eliminare le cause che possono ostacolare il massimo rendimento. Il Presidente avrebbe potuto e dovuto, quantomeno in considerazione della situazione di emergenza in cui versa il Tribunale, evitare di chiedere la revoca dell'incarico ed avrebbe dovuto, ancor prima, porre in essere correttivi per consentire alla dott.ssa Capone di continuare a svolgere il proprio lavoro con apprezzata competenza ed efficienza. Ed ora il Presidente non ha nemmeno il coraggio di ammettere che non si è limitato ad una segnalazione per i ritardi ma ha addirittura proposto la revoca dall'incarico. Un dirigente più umano e meno burocrate avrebbe potuto segnalare il ritardo ma anche evidenziare che stava svolgendo un proficuo lavoro e che per il futuro sarebbero stati posti in essere modifiche per consentire un lavoro più adeguato alle capacità di "velocità". Avrebbe potuto leggere qualche provvedimento e segnalare che il ritardo poteva essere causato dall'approfondimento nel trattare le questioni. Il vero problema del Tribunale di Ariano Irpino è la mancanza di adeguata organizzazione del lavoro. Non si può ritenere di utilizzare in un piccolo Tribunale gli stessi metodi e gli stessi atteggiamenti di un Presidente alle prese con i problemi organizzativi di un Tribunale di rilevanti dimensioni. Nelle piccole realtà il fattore umano è predominante; non si ottiene il rispetto e la considerazione con interminabili, asettiche e sovrabbondati lettere-circolari. Se questo atteggiamento può valere per lasciare nel fascicolo personale traccia di un apparente efficientismo non vale certo a spingere gli interlocutori ad uno sforzo lavorativo eccezionale che vada al di là del proprio dovere almeno per un limitato periodo determinato da una situazione di emergenza. Basti rilevare che il Presidente per assegnare un Giudice quale supplente temporaneo ad un ruolo di civile ha ritenuto di emanare una "bando" di tre pagine denominato : "interpello per la disponibilità ad una supplenza interna" con termine per la risposta fino all'8 luglio. A me pare tutto surreale; in altre realtà sarebbe bastato un riunione di pochi minuti per chiedere ad uno dei giudici, anche a rotazione, di coprire un ruolo scoperto. Perché tale formalismo? Forse non ritiene di avere una sufficiente autorevolezza per chiedere ed ottenere un aiuto per portare a termine il suo lavoro che è quello di organizzare gli uffici ed i ruoli per dare risposte di Giustizia ai cittadini? L'avvocato deve essere libero ed indipendente e chi ha l'onore di rappresentare gli avvocati di Ariano Irpino non può indulgere in diplomatiche ed accomodanti considerazioni e, pertanto, in maniera chiara affermo: sono preoccupato che questa situazione possa nuocere alla stessa sopravvivenza del Tribunale ma non ho intenzione di evitare di affermare che l'atteggiamento del Presidente non è adeguato alla realtà di un Tribunale piccolo come quello di Ariano Irpino dove il fattore umano ed un atteggiamento ispirato a criteri sostanzialisti deve prevalere rispetto ad una azione improntata ad esasperato formalismo".
Carmine Monaco
Presidente Ordine degli Avvocati 
Ariano Irpino