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Back Sei qui: Home Politica Tutte le Notizie Italia RIVOLUZIONE CIVILE: MONTI HA FALLITO. CI VOGLIONO INNOVAZIONE ED ISTRUZIONE

RIVOLUZIONE CIVILE: MONTI HA FALLITO. CI VOGLIONO INNOVAZIONE ED ISTRUZIONE

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AVELLINO - "Oggi più che mai c'è la necessità di dare vita a un fronte antiliberista, un fronte che dia un taglio netto con l'agenda Monti - dichiarano in un documento congiunto Alessia Mainolfi e Salvatore Ferraro di Rivoluzione Civile -. In questo ultimo anno il destino di migliaia di uomini e donne è stato deciso da istituzioni non elettive, non democratiche e diretta espressione degli interessi finanziari. Tutto questo è stato deciso con il tacito consenso dei maggior partiti italiani : PD, UDC E PDL i quali hanno contribuito ad una "socializzazione delle perdite". La crisi delle banche ben presto è diventata


crisi di Stato. Una macelleria sociale come questa non si era mai vista; i lavoratori sono stati privati della pensione, slittate di anni per via della riforma Fornero e per i nuovi assunti la pensione diventa un miraggio; i lavoratori sono stati scippati dei diritti conquistati in anni e anni di lotta come l'articolo 18. La disoccupazione è passata dall' 8,1% al 12% e quella giovanile è passata a livelli record 37% circa e anche il tasso di neet, cioè i giovani non impegnati sia nello studio che nel lavoro, è all'incirca del 32%. Inoltre continuano a prospettarci sviluppo mentre il Pil italiano che nel 2011 era di 0,3 punti percentuali al di sotto della media europea, oggi lo è di 2,1 punti e la produzione industriale è crollata del 20%. Inoltre la tassazione è aumentata in un modo esponenziale e sono state introdotte nuove tasse come l'Imu, che ha colpito duramente 80% degli italiani possessori di case. Tutto questo senza ricorrere ad una patrimoniale in grado di tassare i grandi capitali i quali potevano permettersi di pagare questa crisi. Hanno deciso di far pagare i soliti noti. Crediamo che l'uscita da questa crisi possa essere fatta soltanto con maggiori investimenti sulla ricerca, quindi sull'innovazione e sull'istruzione, perchè solo con questi fattori si può essere competitivi sul mercato globale. Un voto per rivoluzione civile è un voto per l'alternativa che il popolo italiano chiede da anni. Una forza riformista che ripone coraggio nel proprio progetto e che si pone come traguardo quello di allontanare la crisi dall'Italia e rilanciare il Paese, finalmente liberato dalle mafie e dalla corruzione. Un voto per rivoluzione civile significa: mettere al primo posto la centralità del lavoro, introdurre nuovamente diritti fondamentali per i lavoratori come l'articolo 18; significa un'epurazione del Paese dalle mafie e il definitivo smembramento del suo rapporto, ambiguo e a tratti malcelato, con la politica. Significa avere devozione e rispetto nei confronti dell'ambiente e della salute dei cittadini. Significa sostene una scuola pubblica e accessibile a tutti che valorizzi , parimenti, insegnati e studenti, che sia da sprone alla ricerca, all'università. Una scuola che affermi perentoriamente la sua presenza, il suo ruolo da traino della società, che riacquisti vigore e che tragga forza dagli ideali della sua stessa prole, quella figliolanza che oggi, esanime, appare svigorita, impallidita da una realtà atroce e da un futuro disilluso. Questi alcuni degli obbiettivi di Rivoluzione civile, i punti focali che trovano ospitalità nel desio comune, in quella speranza popolare che, con voce altisonante, invoca il cambiamento. Mostriamoci, dunque, intelligenti e vigorosi nell'ambito decisionale: c'è bisogno di una svolta, c'è bisogno di Rivoluzione civile.