• Irpino.It
  • Home
  • Politica
  • Attualità
  • Cultura
  • Cronaca
  • Città
  • Territori
  • Sport
  • Multimedia
  • Speciali

Ven05032024

Last updateVen, 15 Gen 2016 10pm

Font Size

SCREEN

Profile

Layout

Menu Style

Cpanel

Feed

Back Sei qui: Home Attualità Tutte le Notizie Italia Enrico Berlinguer a 27 anni dalla scomparsa. La riflessione di Marcello Rocco

Enrico Berlinguer a 27 anni dalla scomparsa. La riflessione di Marcello Rocco

berlinguer1
Sono ormai trascorsi 27 anni dalla prematura scomparsa del Compagno Enrico Berlinguer. Nonostante la mia generazione non abbia avuto la possibilità di conoscerlo quand'era in vita, abbiamo avuto modo di condividere il suo pensiero e la sua originale elaborazione teorica attraverso i suoi iscritti e le tante testimonianze. Non è un caso che tanti di noi avvertono grande vuoto in questa società sempre più priva di grandi punti di riferimento. Berlinguer pronunciò il suo ultimo discorso a Padova , il 7 Giugno 1984 durante la campagna elettorale che avrebbe visto il Partito Comunista Italiano,

per la prima volta nella storia della Repubblica, diventare il primo partito. Commovente fu la visita in ospedale del Presidente Partigiano Sandro Pertini che fece in tempo a dare l'estremo saluto e accompagnare personalmente la salma di Berlinguer con l'aereo presidenziale a Roma, pronunciando la frase: "Lo porto via come un amico fraterno, come un figlio, come un compagno di lotta". Berlinguer si iscrisse al PCI all'età di 21 anni. Fu Segretario della FGCI (Federazione Giovanile Comunista Italiana) dal 1949 al 1956, l'anno successivo diventò Segretario della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica, un'associazione internazionale di giovani marxisti. Nel 1968 divenne deputato ed eletto, durante il 12* Congresso del Partito, Vice Segretario nazionale durante la Segreteria dell'eroe partigiano Luigi Longo. Nel 1969 si recò a Mosca alla guida della delegazione del Partito ai lavori della conferenza internazionale dei partiti comunisti. In tale occasione condanno in maniera netta l'invasione della Cecoslovacchia definendola senza remora alcuna la: "Tragedia di Praga". Lo strappo definitivo con l'Unione Sovietica si ebbe nel 1976 quando Berlinguer, durante il congresso di Mosca, davanti a 5000 delegati provenienti da tutto il globo entrò ancora una volta in contrasto con la "linea" sovietica sancendo di fatto la definitiva separazione da quest'ultima affermando l'intenzione del PCI di costruire un socialismo "che riteniamo necessario e possibile solo in Italia".

Nonostante fosse venuto a mancare circa un quindicennio prima di tangentopoli, già nel 1977 sosteneva che: "La Questione Morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico."

Il "Compromesso Storico" voluto da Berlinguer trovò nel Presidente della DC Aldo Moro un valido interlocutore. Tale atto fu ritenuto necessario per mettere la democrazia italiana a riparo da pericoli di derive autoritarie e dalla strategia della tensione che dal 1969 vedeva ostaggio il nostro Paese con una catena di fatti di sangue. Inoltre sarebbe servito a svincolare l'Italia sia dalla sfera d'influenza sovietica che da quella americana.

Il Compromesso Storico si arenò con il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro nel 1978. Il PCI sostenne la linea della fermezza e si pose in prima linea con tutti i suoi uomini e le sue strutture per sconfiggere il terrorismo che, in quegli anni, aveva come bersagli anche esponenti del PCI: un nome per tutti Guido Rossa, operaio delegato comunista, assassinato a Genova il 24 gennaio 1979 dopo aver denunciato in fabbrica un brigatista che diffondeva volantini sovversivi che istigavano alla violenza e alla lotta armata.

Attuali sono tanti dei messaggi e delle battaglie portate avanti dal Compagno Berlinguer. Mi piace ricordarlo con questo suo pensiero: "Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c'è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull'ingiustizia".

Non si può quindi che dedicare a lui il vento di cambiamento che sta attraversando il nostro Paese e che sta risvegliando tante coscienze da troppo tempo assopite. Cambiamento che tanti di noi sperano che da lunedì si trasformi in una vera è propria "tempesta democratica".

Marcello Rocco

Esponente Circolo PD/GD "E. Berlinguer" di Serino
Componente Assemblea regionale PD