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Ariano. PD: il sindaco affronti i problemi veri della città, altrimenti si vada al voto

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ARIANO IRPINO (AV) - Il coordinamento cittadino del Partito Democratico di Ariano afferma il proprio sconcerto dinanzi a quanto è accaduto in Consiglio Comunale lo scorso lunedì, dove una maggioranza composta da 18 consiglieri comunali su 21, non riesce più a garantire la governabilità della città. A fronte di importanti argomenti all'ordine del giorno, tra cui il rilancio del centro storico, la mobilità e viabilità urbana, la salvaguardia della risorsa idrica (è imminente la consultazione referendaria), la provincializzazione dei rifiuti, le fognature e reti idriche nelle nostre contrade,

non ha saputo fare altro che dirottare la breve discussione sulla crisi politica in atto, costringendo il Sindaco a chiedere il rinvio dell'assise comunale per tentare una nuova ricucitura tra i vari gruppi politici componenti la maggioranza stessa. Il sindaco ha immediatamente abbandonato l'aula dopo il suo intervento, privando il confronto politico che ne stava scaturendo, così come hanno fatto i diversi gruppi di maggioranza; sono rimasti tra i banchi consiliari i soli tre consiglieri di minoranza Bevere, Ninfadoro e La Vita i quali non hanno potuto fare altro che rivolgersi ai soli cittadini presenti in sala. Siamo arrivati dunque all'epilogo finale, allo stato comatoso di una coalizione nata nel solo interesse di mettere insieme delle persone per salvaguardare le proprie aspettative personali, contro chi ha cercato affannosamente di prospettare un futuro migliore alla nostra città. Sono ormai noti agli occhi dei nostri cittadini l'interesse di alcuni consiglieri comunali sull'affare eolico, sulla gestione dei rifiuti, sull'ampliamento del cimitero comunale in project financing, sul consiglio di amministrazione della società di trasporti urbani "AMU", sul settore commercio piccola e media distribuzione, sull'edificio decadente "Hotel Giorgione". La condizione socio‐economica della nostra città, ferma, impassibile rispetto alle dinamiche di sviluppo che si stanno concentrando nella Valle dell'Ufita e nella media Valle del Calore, risente in pieno della sola gestione ordinaria che si protrae da lunghi anni. Il paventato "nuovo" che avrebbe dovuto rappresentare la rinascita di questa nostra comunità si è affossata nella incapacità di affrontare i problemi attuali e di progettare sviluppo e futuro per i nostri concittadini. I temi dibattuti in campagna elettorale sono tutti irrisolti, per ricordarne alcuni: il traffico congestionato in via Cardito, le opere pubbliche incompiute (parcheggio Calvario, parcheggio Valle, parcheggio Russo‐Anzani, muraglioni Tranesi, campo di calcio Cannelle, gli edifici del Contratto di Quartiere finanziati nel 2004, il completamento delle infrastrutture centro storico, ecc.), la pessima realizzazione delle poche opere pubbliche realizzate negli ultimi anni (la pavimentazione stradale interna al centro urbano capoluogo, il dissesto della strada Russo‐Anzani), l'assenza di soluzioni per l'Hotel Giorgione, il mancato completamento della ricostruzione dei quartieri S. Stefano, la irrisolta questione della assegnazione degli edifici di Rione Valle, il mercato coperto in via Parzanese, la chiusura di diverse sedi scolastiche nelle aree rurali, la soppressione di numerose corse extraurbane, lo stazionamento dei bus di linea spostato da Cardito in valle Ufita, la chiusura della stazione ferroviaria, il silenzio sulla stazione ferroviaria di Santa Sofia e sul casello autostrade "Tre Torri", il dissesto idrogeologico di molte parti del nostro territorio, la mancata bonifica della discarica Difesa Grande (si ricordano gli innumerevoli proclami sulle risorse disponibili per la bonifica), l'assenza di politiche di integrazione per i giovani, le donne, le famiglie, le fasce deboli della società, il blocco quasi completo dell'edilizia artigiana per il mancato rilascio dei permessi di costruire nelle aree di completamento dovuti all'assenza degli atti di programmazione, la scure dell'ICI sulle aree edificabili, e tanto altro ancora. Di tutto questo enunciato, ricordate quante promesse sono state fatte nel corso della campagna elettorale?; faremo, faremo, faremo.
Cosa è stato fatto?
Una cosa è evidente a tutti che di fronte a questi problemi il Sindaco e la sua maggioranza allargata badano bene dal risolverli perché sono più urgenti ed importanti gli assetti politici da definire per spartirsi quegli incarichi ed interessi che servono a pochi, invece di prendere a cuore le sorti della nostra città.
Questo scenario non può che indurci a due riflessioni: la prima, ma come è possibile che chi è stato così inserito nella gestione pubblica della città, oggi
invece di fare autocritica sul proprio operato critica la stessa amministrazione in cui ha convissuto in tutti questi anni, raccontando di un Ariano che non c'è. Se le cose non andavano e non vanno bene è ora di ritirare l'appoggio al Sindaco Mainiero e svolgere un ruolo del tutto diverso; la seconda, si chiede al Sindaco, nella sua funzione di garante dell'intera comunità arianese di prendere atto di ciò che sta accadendo, presentandosi al prossimo Consiglio Comunale con il solo scopo di affrontare i problemi veri della città e non per rispondere alle aspettative personali di alcuni consiglieri comunali di "maggioranza". Metta in essere un'azione di coraggio e sfidi la città sui contenuti e sulle cose da fare altrimenti non ceda ai ricatti e si vada al VOTO.
Il coordinamento cittadino del PD