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Back Sei qui: Home Rubriche Punti di vista Ariano. Lettera aperta di un cittadino indignato contro i burocrati del Comune

Politica

Ariano. Lettera aperta di un cittadino indignato contro i burocrati del Comune

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ARIANO IRPINO (AV) - Come insegnano i filosofi del diritto e i gli studiosi di teoria dello Stato, l'efficacia dell'azione di qualsiasi organo di governo non sta tanto nella bontà della proposta politica, quanto nella capacità che l'organo di governo stesso ha di trasmettere le direttive alle proprie burocrazie. Mentre i politici rispondono del proprio operato agli elettori, i burocrati non sono persone elette, ma persone che prestano un servizio pubblico dopo il superamento di un concorso pubblico che attesti capacità ed idoneità legali e morali per l'esercizio

di qualsiasi funzione. Quindi i burocrati non rispondono a nessun elettore e molto spesso non rispondono neanche ai propri superiori, ovvero gli amministratori liberamente eletti.
Il caso che voglio analizzare è quello del paese dove vivo: Ariano Irpino. Un sindaco, il Dottor Antonio Mainiero, eletto a stragrande maggioranza da parte dei suoi cittadini che è brava persona e persona di buona volontà, che in questi ultimi tempi non riesce a dare la giusta accelerazione ad un'azione di governo che un comune come Ariano merita.
Colpa della sua persona? Colpa della sua giunta? Possiamo discutere all'infinito sui diversi punti e penso che non arriveremo a cavare un ragno dal buco.
In questi giorni quel che si nota invece è che i vari organi ed uffici comunali ostacolano in nome del primato della burocrazia sul merito dell'azione di governo qualsiasi atto finalizzato ad incrementare la qualità dei servizi offerti e la percezione che i cittadini hanno diritto di avere sulla qualità stessa delle amministrazioni comunali.
L'impressione, per non dire la certezza, è che molti impiegati comunali non svolgono il proprio ruolo adeguatamente, difendono il proprio ufficio non condividendo il lavoro e le informazioni con nessuno in nome della difesa di un piccolo orticello di potere, ostacolando non solo la realizzazione dei progetti comunali o di privati patrocinati dal comune ma anche ostacolando l'incremento della qualità della vita che i cittadini si aspettano.
Si lavora nel pubblico in nome della certezza del 27 di ogni mese. Ma se questa gente non lavora e non risponde di niente a nessuno, cosa bisogna fare per licenziarla? Spararli sulla pubblica piazza?
Mi sono rotto le palle di cinquantenni scanzafatiche ed idolatri delle raccomandazioni e dei privilegi, assunti per scopare le strade e che pensano di essere padreterni scesi in terra.
Ne ho piene le palle di grigi burocrati e di giovani addetti di uffici che non sono capaci di fare il lavoro per cui un comune esiste, ovvero dare visibilità al comune stesso ed attrarre persone ed investimenti. Non abbiamo bisogno di burocrati comunali ma di persone che facciano cose e nel minor tempo possibile. Chi può portare beneficio ad Ariano è bene che rimanga qui, chi no è meglio che se ne vada in Germania o in Belgio in miniera e non torni MAI PIU'.
Certo che se anche nelle pubbliche amministrazioni non si può licenziare il dipendente inefficiente c'è davvero da disperarsi.
Ma quanto deve ancora costare a noi liberi e privati cittadini del tricolle una macchina amministrativa completamente inadeguata al ruolo che la città di Ariano merita di avere?
DOBBIAMO ARRIVARE A FARE NOMI E COGNOMI?
un cittadino indignato
Antonio Romano