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Back Sei qui: Home Rubriche Punti di vista Mettere su famiglia è un lusso. I giovani si difendono e chiedono turnover

Politica

Mettere su famiglia è un lusso. I giovani si difendono e chiedono turnover

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Generazione invisibile, generazione silente, generazione conformista, ma anche generazione attraversata da un bisogno di certezze, di impiego, di lavoro. Nei confronti di questa generazione esiste un'attenzione articolata dell'organizzazione sociale attraverso i suoi sottosistemi: politico – istituzionale, educativo, religioso. Attenzioni più o meno disinteressate. Troppe volte questa tematica viene rispolverata come cavallo di battaglia, con l'unico scopo di acquisire consensi, ma realmente cosa viene fatto per evitare la precarietà di vita di ogni singolo individuo

che si trova ad affrontare la difficile situazione sociale che purtroppo caratterizza l'attuale periodo storico?
Si sente parlare di "crisi economica", ma forse è meglio chiamarla "crisi globale", cioè crisi delle relazioni interpersonali, crisi delle aspettative personali di ogni ragazzo, crisi delle speranze e addirittura crisi dei sentimenti.
La mancanza di prospettive professionali porta con sé un'irrimediabile catastrofe sociale perché i giovani si sentono smarriti nel vuoto della mancanza di certezze. E questo smarrimento sociale è l'inizio della perdita dell'identità di ogni individuo. Ciò perché un individuo si sente completo quando è libero e solo il lavoro rende realmente liberi.
Se il lavoro manca, manca l'intero sistema di vita.
La mancanza di lavoro fra i giovani finisce per portare un irrimediabile danno all'intera società formata da persone di ogni fascia d'età.
Da questa situazione vergognosa, viene travolto anche chi ha un'età avanzata, che si trova a doversi preoccupare per la mancanza di prospettive future dei propri figli. Troppo spesso questi figli si ritrovano adulti e derisi, da chi dovrebbe comprendere il problema e risolverlo, con il termine "BAMBOCCIONE".
Se non si formano più famiglie è perché molte persone sono penalizzate dall'impossibilità di mettere su casa e di diventare genitori, dato che ormai è diventato un lusso anche questo.
Ed è per questo che la precarietà della condizione professionale dei giovani porta con sé anche la precarietà dei sentimenti, infatti oggi, troppo spesso, è diventato quasi vietato legarsi sentimentalmente a qualcuno perché non ci sono prospettive economiche sulle quali fondare un futuro di coppia.
La precarietà ha ucciso i sogni di tutti e pochi, forse, hanno ancora il coraggio di sognare un futuro degno dei tanti anni di sacrifici spesi a studiare sui libri e nei corridoi delle università.
C'è chi molla, deluso dalle proprie prospettive professionali senza più credere che il futuro possa sorridergli.
E la situazione è sempre più allarmante perché sempre più giovani sono senza lavoro.
Occorrono riforme urgenti che però nessuno propone.
L'Italia è un paese dove urge un'intensa opera di svecchiamento, fatto però con i giusti metodi, riconoscendo il dovuto a chi lavora da una vita.
E' necessario un ricambio generazionale affinché sia data ai giovani la possibilità di immettersi nel mondo del lavoro.
La precarietà della condizione giovanile rappresenta la metafora della morte dei progetti degli individui di ogni fascia d'età.

Luca Scaperrotta
Consigliere Forum della Gioventù Città di Ariano Irpino
Dirigente Giovani Democratici Ariano Irpino