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Ariano Irpino (AV) - Domenico Carchia è il nuovo segretario del Partito Democratico di Ariano. Quarantaquattro anni, avvocato penalista, sposato, Carchia succede a Pasqualino Molinario. Per la prima volta è impegnato in politica, nasce come espressione Democratica senza precedenti nella Margherita o nei DS. Lui si definisce "espressione della società civile". Da professionista si è impegnato a difendere gli ambientalisti che hanno lottato contro la discarica di Difesa Grande. Come difensore del Comune di Ariano ottenneil sequestro della struttura. Il suo nome è uscito dall'urna del palazzo di vetro al termine

della votazione congressuale ieri sera alle 20 e 30. Un congresso che ha visto la proposta di tre mozioni. Sussistono ancora gruppi quasi a compatimenti stagni, ma il dialogo congressuale è stato costruttivo, sopratutto a livello di confronto interno. La lista di Carchia ha avuto la preferenza di 91 dei 128 votanti. A seguire Leonardo Del Giacomo che era sostenuto dalla lista di Ninfadoro (24 voti) e da quella di Procopio e Santosuosso (9 voti). Un congresso nel quale si è tornato a parlare di politica con la sezione che sembra strutturarsi secondo parametri anagrafici. La parte più vivace del partito sono i componenti più giovani che chiedono spazi nel partito, che vengano ascoltate le loro visioni del partito e della vita amministrativa. Chiedono una città moderna, al passo con i tempi ed una politica partecipata e non delle tessere. "Mi auguro che nuove persone di Ariano si avvicinino alla politica per il bene del territorio – dichiara a caldoo il neosegretario e lancia un segnale di unità al partito – In questo momento c'è necessità di unità nel partito. Il congresso è chiuso, ora c'è da mettere a punto la segreteria che dovrà essere espressione di tutti e puntare a riportare la politica vera nella nostra città". I toni sono intensi ma, tutto sommato, sereni. Intanto Procopio mette i primi paletti. "Il gruppo giovanile ha portato avanti un tesseramento reale. Niente tesseramento del gregge – dice -. La nostra campagna elettorale e di tesseramento è stata basata sulla militanza reale, cioè su quelle persone che partecipano alla vita del partito e veramente hanno voglia di fare politica. Non ci siano portati amici e parenti. Noi abbiamo optato per la differenzazione e faremo nel partito il ruolo che ci siamo scelti. Chi ha vinto deve governare, noi mettiamo a disposizione la nostra militanza e il ruolo in assemblea degli iscitti".